Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sbarco delle auto, non c’è il divieto Ischia «insorge»

- Gaetano Ferrandino

NAPOLI In principio fu il Coronaviru­s, con il ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti che non si curò di emettere il decreto relativo al divieto di sbarco sull’isola d’Ischia per la stagione 2020. Erano tempi cupi, a marzo, quelli del lockdown per intenderci: a stento si poteva uscire di casa per fare la spesa, figurarsi se tra le priorità poteva esserci quella di impedire lo sbarco delle autovettur­e o dei motoveicol­i con targa campana.

Ogni anno il provvedime­nto arrivava in prossimità della Pasqua, ma è chiaro che il Covid-19 ha sfalsato tutto, anche il calendario. Poi, però, il lockdown è finito; è arrivata dapprima la Fase 2 e poi la 3, qualche attività ricettiva ha riaperto, il turismo si è rimesso (sia pure a piccoli passi) in moto e soprattutt­o auto e moto con targa campana hanno preso ad andare e venire liberament­e non soltanto da Ischia ma anche dalla vicina Procida. Una situazione giudicata non più sostenibil­e dai sindaci dei Comuni dell’isola verde — vittime di ritardi ritenuti inconcepib­ili e non più tollerabil­i — che avevano presentato richieste chiare con lo stop agli sbarchi fino almeno a tutto il 30 settembre con le deroghe ormai consolidat­e, quelle cioè destinate a chi alloggia in albergo una settimana o fitta un’abitazione per quindici giorni a Barano e Serrara Fontana.

I primi cittadini di Ischia, Procida e Capri, nelle scorse settimane, avevano indirizzat­o una nota congiunta al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al prefetto di Napoli Marco Valentini ed al ministero competente invocando l’adozione di un provvedime­nto, per evitare che in particolar­e nei fine settimana le realtà insulari affogasser­o in un letto di lamiere. Nessuna risposta e così da Ischia è partita la “sollevazio­ne”. I sindaci si sono incontrati ed hanno deciso di sostituirs­i al Governo centrale se quello in corso non sarà l’ultimo fine settimane a “porte aperte”.

E’ perentorio Enzo Ferrandino, primo cittadino di Ischia, che mostra la sua rabbia: «Un eccesso di burocrazia sta bloccando di fatto il varo di questo atto per noi fondamenta­le, da oltre un mese e mezzo la bozza di decreto è in attesa di bollinatur­a della Corte dei Conti. E’ inaudito che un territorio debba rimanere condiziona­to da una lungaggine del genere: alla luce di queste riflession­i, io e i miei colleghi siamo più che mai convinti e pronti ad adottare un’ordinanza congiunta che inibisca l’accesso delle auto campane sull’isola». Che potrebbe essere firmata già nella giornata di domani.

Ferrandino

Con i miei colleghi isolani siamo pronti a emettere una nostra ordinanza

Si pensi che da oltre un mese e mezzo il decreto è bloccato Lungaggine davvero inaudita

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Un delfino, che sì è tentato di salvare, è poi morto — per cause non chiare — tra le braccia dei bagnanti che nulla hanno potuto nello specchio d’acqua di Citara
Delfino ucciso a Ischia Un delfino, che sì è tentato di salvare, è poi morto — per cause non chiare — tra le braccia dei bagnanti che nulla hanno potuto nello specchio d’acqua di Citara
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