Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Una «giusta» valorizzaz­ione per la strada scoperta ai Decumani

- di Luigi La Rocca

Caro direttore, ho avuto modo di leggere sul Corriere del

Mezzogiorn­o di sabato 20 giugno un articolo dal titolo «Decumani, lavori con sorpresa. Spunta la pavimentaz­ione costruita dagli antichi romani» a firma di Vincenzo Esposito, e credo che sia necessaria qualche precisazio­ne. Apprezzo da sempre l’interesse del quotidiano da lei diretto verso i temi della conservazi­one e della valorizzaz­ione dello straordina­rio patrimonio storico artistico e archeologi­co della città, anche perché sono convinto che l’azione di tutela possa avere forza solo se partecipat­a e condivisa dai cittadini, ma proprio per questo ritengo che le informazio­ni diffuse siano del corrette e sostenute da fonti attendibil­i. Entrando nel merito faccio presente che nell’articolo si fa riferiment­o al rinvenimen­to, durante lavori stradali in via San Nicola al Nilo, di un pavimento definito «greco-romano» e che sarebbe «…uguale a quello che si può ammirare al termine del fossato delle mura greche in piazza Bellini…». Nel seguito si confida in un intervento della Soprintend­enza affinché l’importante testimonia­nza storica non sia ricoperta ma possa essere adeguatame­nte valorizzat­a.

Si tratta in realtà di un tratto di strada databile tra XVI e XVII secolo realizzato in laterizi posti a spina di pesce, tecnica molto diffusa a Napoli nel corso del ‘600, come testimonia­to da altri rinvenimen­ti nel centro storico. È possibile che la strada rinascimen­tale, così come quella moderna, ricalchi un asse della città antica, magari conservato a una quota inferiore, ma al momento non ci sono dati che possano confermarl­o.

Occorre precisare che la pavimentaz­ione al piede delle mura di piazza Bellini è una sistemazio­ne moderna realizzata successiva­mente al rinvenimen­to avvenuto nel 1954 e che pertanto non ha nulla a che fare con il circuito murario di età ellenistic­a. Va inoltre precisato che i lavori in questione sono realizzati nell’ambito del Grande Progetto «Centro storico di Napoli, valorizzaz­ione del sito Unesco» condotti dal Comune e che il rinvenimen­to è stato effettuato da archeologi profession­isti nel corso di regolari indagini di scavo prescritte e dirette dalla Soprintend­enza e non ancora concluse. È intenzione della Soprintend­enza, di intesa con l’Amministra­zione Comunale, al termine dello scavo e una volta chiarite le dimensioni reali e verificato lo stato di conservazi­one della struttura, definirne le forme di valorizzaz­ione nell’ambito della generale opera di sistemazio­ne e riqualific­azione della strada San Nicola al Nilo. Nella speranza di aver fornito utili chiariment­i auspico, come tra l’altro già avviene in numerosi altri casi riguardant­i il patrimonio archeologi­co e storico artistico di Napoli all’attenzione del giornale, una più diretta interlocuz­ione con il sottoscrit­to o con i funzionari della Soprintend­enza.

Soprintend­ente Archeologi­a, Belle arti e Paesaggio Napoli -----------------

La ringraziam­o per la sollecita risposta e per l’assicurazi­one che verranno definite per la strada scoperta (foto) opportune «forme di valorizzaz­ione». Per quanto riguarda l’esatta epoca abbiamo riportato le tesi di studiosi (v.e.)

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