Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Giovanni Petrone: grazie al teatro tanti ragazzini potranno incontrarsi
Giovanni Petrone, direttore artistico delle Nuvole, annuncia i prossimi impegni Rappresentazioni finali di tutti i laboratori dell’anno allestiti con le scuole campane: «Così tanti alunni si possono incontrare dal vivo e salutarsi al termine degli studi»
«Grazie al teatro è possibile per tanti ragazzi delle quinte elementari e delle terze medie, dopo tanti anni trascorsi insieme, salutarsi da vicino. Perché fin qui il lockdown per aveva negato questo ultimo atto carico di emozioni, sorrisi e anche qualche lacrimuccia». Basterebbero queste parole di Giovanni Petrone, anima del teatro per bambini e ragazzi a Napoli e in Campania e direttore artistico delle Nuvole, una delle principali compagnie del genere attiva dal 1985, a dare senso all’iniziativa «A Teatro... L’ultimo giorno di scuola».
Petrone in che consiste il suo progetto?
«La sesta edizione di “Teatro Scuola Vedere Fare”, che portava in scena a fine anno al Teatro dei Piccoli della Mostra d’Oltremare gli spettacoli costruiti con i nostri animatori, rischiava di non esserci. Ma quello che gli alunni delle 21 scuole coinvolte, i docenti e i loro genitori vedranno con 10 appuntamenti in 2 settimane fino ai primi di luglio, ha un sapore particolare. Si tratta degli elaborati degli stessi ragazzi costruiti a partire dalle suggestioni d’immagini inviate da noi online ma soprattutto dalle loro esperienze nei giorni terribili della pandemia».
Lavori in formato digitale? «Sì, grazie alla collaborazione con Agita, un’associazione che promuove la cultura teatrale nella Scuola, e grazie alla
complicità dei docenti, non abbiamo mai interrotto lo svolgimento di incontri e laboratori giungendo così a un programma di videocomunicazioni, “Ci metto la voce e ci metto la faccia”, al quale hanno collaborato fra le altre, scuole come il Cariteo Italico, l’Oriani Diaz, il Minniti, l’Andrea Doria, il Palasciano, e altri istituti campani».
Teatro, scuola, in quali altri settori operate ancora?
«Lavoriamo da anni come guide alla Città della Scienza, dove allestiamo spesso spettacoli, e poi negli ultimi tempi si è rafforzata anche la collaborazione con i musei, fra cui il Madre, per cui presenteremo sabato e domenica uno spettacolo inedito, «Le storie di Cipollino», che rientra nell’omaggio a Gianni Rodari per il centenario della nascita».
Al centro della vostra proposta c’è il superamento delle differenze fra teatro per adulti e per ragazzi. Quali sono i risultati?
«Ottimi, non a caso facciamo parte di Casa del Contemporaneo con la Sala Assoli e la compagnia di Enzo Moscato, proprio per rafforzare questa trasversalità. Che fra l’altro ebbe un momento di grande visibilità nel progetto “La stanza blu” che portammo avanti per quattro anni con lo Stabile di Napoli, in cui riproponevamo ai più giovani gli stessi titoli riservati agli adulti, da Shakespeare a Beckett, da Lorca a Eduardo. Un’idea che potrebbe presto riprendere vita».
Lo stato dell’arte in Campania?
«Ci sono diverse compagnie che lavorano sul teatro ragazzi, fra queste anche I Teatrini e il progetto Sonora, con cui collaboriamo nella gestione del Teatro dei Piccoli, e che dimostra come anche al Sud sia possibile costruire importanti percorsi condivisi».