Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Arrestato Emilio Fede Il pm: è evaso dai domiciliari Lui: «Trattato da boss»
L’anziano giornalista fermato in un ristorante mentre festeggiava gli 89 anni con sua moglie
NAPOLI Lo aspettavano da «Antonio e Antonio» nello scenario incantato con vista su Castel dell’Ovo. Il solito gruppetto di inseparabili amici tra i quali alcuni giornalisti, oltre a sua moglie, Diana De Feo. Emilio Fede si era appena seduto al tavolo con la consorte e il piccolo seguito per festeggiare con due giorni d’anticipo i suoi 89 anni, quando uno dei ristoratori con la faccia tirata gli ha mormorato a bassa voce: «Dottore venga di là, ci sono i carabinieri che vogliono parlare con lei». Fede è rimasto un attimo interdetto. «Con me? È sicuro?». Sicurissimo.
Tre carabinieri in borghese con il massimo della discrezione possibile, quasi scusandosi, gli hanno comunicato l’arresto in flagranza per evasione dai domiciliari. Quasi imbarazzati di dover compiere quella «missione» nel ristorante, portandosi via un uomo assai anziano e anche malandato che con grande difficoltà, aiutato dal bastone e sorretto dagli amici, si è accucciato sul sedile posteriore della vettura dell’Arma. «Emilio stai tranquillo — gli ha sussurrato uno del gruppo — ci vediamo dopo in albergo, ti portiamo qualcosa, stai sereno».
L’ex direttore del Tg4 appariva confuso, quasi stralunato. «Una esperienza orrenda» dirà poi al telefono. «In questo Paese si scarcerano i mafiosi e si arresta Emilio Fede come fosse un delinquente, una cosa assurda che non auguro nemmeno al mio peggior nemico». Fede aveva deciso di venire a Napoli sia per festeggiare il suo compleanno sia per farsi visitare da un osteopata di fiducia una delle due gambe ferite dopo la caduta accidentale nella dimora di Segrate. Aveva avvertito i carabinieri milanesi che si sarebbe recato nel capoluogo partenopeo, ritenendo — dice — di averne diritto visto che era stata avanzata la richiesta di affidamento ai servizi sociali. Tecnicamente però le carte non erano ancora state trasmesse, mancava insomma il via libera della struttura. Il suo difensore, Salvatore Pino, spiega che questo è l’unico motivo che può spiegare il perché dell’arresto per evasione nei confronti di un uomo tanto avanti negli anni. «Nel caso del giornalista — aggiunge Pino — potrebbe aver pesato negativamente anche il clamore mediatico di vederlo in giro per l’Italia nonostante la condanna».
Certamente sia i carabinieri di Milano che quelli di Napoli non potevano far altro che dar corso all’arresto. I primi si sono resi conto che il condannato non era ancora tecnicamente libero e nemmeno sarebbe stato esplicitamente autorizzato alla trasferta a Napoli. Così hanno dovuto avvertire l’autorità giudiziaria e i loro colleghi campani hanno
L’affondo di Gasparri
È una vergogna arrestare un uomo di ottantanove anni Per cortesia, liberatelo subito
L’accusa di Di Battista
Il potere lo aveva trasformato in una persona arrogante, calunniò magistrati e fu servile
proceduto all’arresto. I militari napoletani lo hanno prima cercato a casa della moglie non trovandolo, poi hanno saputo che era a cena sul lungomare e si sono presentati al ristorante. Massima discrezione, tutti in borghese e auto civetta proprio per evitare un arresto-spettacolo. Tuttavia la scena non è sfuggita ai presenti e qualcuno ha pure girato un breve filmato pubblicato sul sito corrieredelmezzogiorno.it.
Intanto oggi in tribunale a Napoli si terrà l’udienza di convalida dopo il fermo disposto dal pm Gloria Sanseverino. Quasi certamente Emilio Fede verrà posto in libertà e gli verrà ordinato di tornare nella sua abitazione di Segrate nel milanese. Ma l’arresto ha dato vita immediatamente a una polemica politica. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha affidato la propria indignazione a un tweet: «A 89 anni è una vergogna arrestare Emilio Fede. Lo rilascino subito, per cortesia».
Di tutt’altro tono le dichiarazioni di Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle: «È stato arrestato Emilio Fede. Strano leggere questa notizia.
Avevo vent’anni e Fede era uno potente. Il potere l’aveva trasformato in un uomo arrogante (ricordate gli sputi a Piero Ricca?). Calunniò magistrati, si comportò in maniera servile in quella stagione. Ma era un potente. Fu trombettiere di un sistema politico spazzato via dalla storia, da milioni di cittadini che hanno smesso di credere a quelle balle. Ieri, mentre festeggiava il suo compleanno in un ristorante di Napoli, è stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. A 89 anni ti fa anche un po’ pena».
Su Facebook tanti com menti di segno opposto: c’è chi ritiene eccessiva la misura dell’arresto, ma sono molti anche quelli che si scagliano contro il giornalista amico di Silvio Berlusconi, ricordandone gli eccessi del passato e sottolineando la condanna subita per favoreggiamento e induzione alla prostituzione. Un fatto è certo: comunque la si pensi Fede riesce, magari inconsapevolmente, ancora a conquistare la scena come quando dirigeva il suo Tg con piglio da mattatore.