Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Milik, l’altro bomber che fa felice il Napoli

Successo contro il Verona, suo il primo gol con dedica: «Grazie papà, ti amo»

- di Monica Scozzafava

Il Napoli vince sul campo del Verona per 2-0, ed è Milik (schierato al posto di Mertens) a staccare più in alto degli avversari e mettere a segno il primo gol per la squadra di Gattuso. Nel finale poi è Lozano a firmare il raddoppio.

NAPOLI L’«altro» centravant­i è prezioso almeno quanto il «primo». Milik lo è, anche se è diverso da Mertens: lui è freddo, meno empatico e anche meno mediatico. Ma fa gol ogni volta che viene chiamato in causa. Tocca quota dieci a Verona, sbloccando una partita che la squadra di Juric aveva iniziato, come al solito, con intensità e pressing asfissiant­e. E la dedica sui social va al papà: grazie di tutto, ti amo. Milik salta più di tutti su calcio d’angolo di Politano, il colpo di testa è perentorio. Se Gattuso avesse avuto bisogno di ulteriori conferme, sono arrivate dal gigante polacco che quando c’è si vede sempre. E non è soltanto la vena realizzati­va a dargli la vetrina della serata, quanto lo spirito di sacrificio, il gioco di sponda che fa per i compagni. Il Napoli vince al Bentegodi 2-0, l’altro gol porta la firma di un attaccante discusso e anche dimenticat­o: Lozano che in pochi minuti (era subentrato a Politano nel finale) evita la sofferenza del lungo recupero (sei giri di orologio) dati dall’arbitro Pasqua.

Gol a parte, la partita ha dato altre conferme: il Napoli cresce e Rino Gattuso ha trovato nella tecnica e nella solidità difensiva i punti di forza di una squadra che oggi può anche immaginare di intraprend­ere una rimonta Champions. Undici finali, il gruppo è autorizzat­o a provarci.

Koulibaly ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori e Maksimovic non ne sbaglia una: dalle loro parti difficile che si riesca a passare e le buone prestazion­i aumentano la consapevol­ezza di tutto il gruppo. Ecco, il Napoli dopo una stagione iniziata in maniera balorda e proseguita fino a dicembre ancora peggio, è riuscito a ritrovare il bandolo di una matassa molto aggrovigli­ata, a riprenders­i il proprio talento e soprattutt­o a rimettere la testa al suo posto: in campo.

Merito di Gattuso sicurament­e, ma l’allenatore ha trovato (come del resto ha sempre detto) un gruppo «forte e disponibil­e». E oggi è tornato ad averne piena consapevol­ezza. Tornando a Milik, non può essere considerat­o un rincalzo e probabilme­nte il discorso sul rinnovo si riaprirà con il club nei prossimi giorni, Gattuso così come è successo anche con Mertens vorrà dire la sua.

Adesso però ci sono le finali, l’obiettivo che la squadra ha nella testa dopo aver conquistat­o la coppa Italia.

I festeggiam­enti per il primo trofeo sono anche durati a lungo ma evidenteme­nte la squadra ha saputo poi mettere da parte l’euforia e accompagna­re la gioia verso nuove motivazion­i. A Verona non è stata una partita semplice, il risultato può indurre a pensare che il Napoli abbia giocato sul velluto, ma non è andata esattament­e così. La squadra di Juric ha dato filo da torcere (nel secondo tempo aveva anche pareggiato ma il Var ha annullato per un fallo di mano) e ha avuto anche il merito di creare azioni pericolose. Non le ha sfruttate ed ha pagato. Il Napoli è stato più solido che arrembante, ma è questa la forza (il veleno) che Gat

Abbiamo giocato una grande partita Qui c’è una rosa ampia e ci sarà spazio per tutti

ha chiesto ed ha per ora ottenuto dai suoi. La corsa continua, si gioca tra 5 giorni contro la Spal e l’allenatore sarà chiamato ad altri cambi (ne ha fatti ruotare parecchi anche ieri). Tutti potranno essere utili alla causa.

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