Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Milik, l’altro bomber che fa felice il Napoli
Successo contro il Verona, suo il primo gol con dedica: «Grazie papà, ti amo»
Il Napoli vince sul campo del Verona per 2-0, ed è Milik (schierato al posto di Mertens) a staccare più in alto degli avversari e mettere a segno il primo gol per la squadra di Gattuso. Nel finale poi è Lozano a firmare il raddoppio.
NAPOLI L’«altro» centravanti è prezioso almeno quanto il «primo». Milik lo è, anche se è diverso da Mertens: lui è freddo, meno empatico e anche meno mediatico. Ma fa gol ogni volta che viene chiamato in causa. Tocca quota dieci a Verona, sbloccando una partita che la squadra di Juric aveva iniziato, come al solito, con intensità e pressing asfissiante. E la dedica sui social va al papà: grazie di tutto, ti amo. Milik salta più di tutti su calcio d’angolo di Politano, il colpo di testa è perentorio. Se Gattuso avesse avuto bisogno di ulteriori conferme, sono arrivate dal gigante polacco che quando c’è si vede sempre. E non è soltanto la vena realizzativa a dargli la vetrina della serata, quanto lo spirito di sacrificio, il gioco di sponda che fa per i compagni. Il Napoli vince al Bentegodi 2-0, l’altro gol porta la firma di un attaccante discusso e anche dimenticato: Lozano che in pochi minuti (era subentrato a Politano nel finale) evita la sofferenza del lungo recupero (sei giri di orologio) dati dall’arbitro Pasqua.
Gol a parte, la partita ha dato altre conferme: il Napoli cresce e Rino Gattuso ha trovato nella tecnica e nella solidità difensiva i punti di forza di una squadra che oggi può anche immaginare di intraprendere una rimonta Champions. Undici finali, il gruppo è autorizzato a provarci.
Koulibaly ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori e Maksimovic non ne sbaglia una: dalle loro parti difficile che si riesca a passare e le buone prestazioni aumentano la consapevolezza di tutto il gruppo. Ecco, il Napoli dopo una stagione iniziata in maniera balorda e proseguita fino a dicembre ancora peggio, è riuscito a ritrovare il bandolo di una matassa molto aggrovigliata, a riprendersi il proprio talento e soprattutto a rimettere la testa al suo posto: in campo.
Merito di Gattuso sicuramente, ma l’allenatore ha trovato (come del resto ha sempre detto) un gruppo «forte e disponibile». E oggi è tornato ad averne piena consapevolezza. Tornando a Milik, non può essere considerato un rincalzo e probabilmente il discorso sul rinnovo si riaprirà con il club nei prossimi giorni, Gattuso così come è successo anche con Mertens vorrà dire la sua.
Adesso però ci sono le finali, l’obiettivo che la squadra ha nella testa dopo aver conquistato la coppa Italia.
I festeggiamenti per il primo trofeo sono anche durati a lungo ma evidentemente la squadra ha saputo poi mettere da parte l’euforia e accompagnare la gioia verso nuove motivazioni. A Verona non è stata una partita semplice, il risultato può indurre a pensare che il Napoli abbia giocato sul velluto, ma non è andata esattamente così. La squadra di Juric ha dato filo da torcere (nel secondo tempo aveva anche pareggiato ma il Var ha annullato per un fallo di mano) e ha avuto anche il merito di creare azioni pericolose. Non le ha sfruttate ed ha pagato. Il Napoli è stato più solido che arrembante, ma è questa la forza (il veleno) che Gat
Abbiamo giocato una grande partita Qui c’è una rosa ampia e ci sarà spazio per tutti
ha chiesto ed ha per ora ottenuto dai suoi. La corsa continua, si gioca tra 5 giorni contro la Spal e l’allenatore sarà chiamato ad altri cambi (ne ha fatti ruotare parecchi anche ieri). Tutti potranno essere utili alla causa.