Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Coronavirus, Mondragone focolaio: 25 i contagiati
Eseguiti 519 tamponi nella comunità bulgara, tra i positivi anche una donna italiana
NAPOLI Sono 582 i tamponi eseguiti su altrettanti residenti nei cosiddetti Palazzi Cirio a Mondragone, dove due giorni fa è emerso un focolaio che ha visto coinvolti diversi membri della comunità bulgara presente nell’area. Al momento, si apprende dalla Asl di Caserta, sono stati processati complessivamente 519 tamponi, 25 dei quali sono risultati positivi al Coronavirus, compresi i primi due casi emersi due giorni fa, una donna che si era recata all’ospedale di Sessa Aurunca per partorire e un altro uomo, entrambi cittadini bulgari residenti a Mondragone. Tra i 25 positivi figura anche una cittadina italiana.
La cittadina di Terra di lavoro, insomma, si conferma come vero e proprio focolaio del Covid. Ieri sulla vicenda è intervenuto Virginio Pacifico, il sindaco di Mondragone, preoccupato dei contraccolpi che l’individuazione del focolaio potrebbe avere sulla stagione turistica della cittadina della costa casertana.
«La situazione di chiusura — ha detto — riguarda la zona dei Palazzi ex Cirio, ma tutto il resto della città, lo dico con decisione, è assolutamente fruibile e Covid free. Si può venire al mare, si può entrare nei locali. In altre parole si possono svolgere tutte le attività alle stregua di ogni altra località d’Italia». Ieri nell’area individuata dalla ordinanza regionale sono stati effettuati altri tamponi. Antonio Borrelli, il questore di Caserta, è andato a Mondragone per controllare le operazioni di chiusura e controllo dei varchi agli ex Palazzi Cirio. Due nuovi casi di coronavirus sono stati individuati tra lunedì e ieri anche a Torre del Greco. Uno di essi relativo ad una signora anziana che era ricoverata all’ospedale Maresca e proveniva da una residenza per anziani di Ercolano. Quando si è accertata la positività della donna, è scattato il protocollo che ha imposto di chiudere per qualche ora il pronto soccorso, al fine di procedere con la sanificazione. Ci sono state proteste piuttosto animate da parte di persone che non hanno potuto accedere al nosocomio. E’ un tema, quello della necessità di garantire la continuità dell’assistenza per le diverse patologie, che si è posto con forza nei mesi durante i quali più virulenta è stata la epidemia da Covid.
Complessivamente, dall’inizio dell’epidemia, nella regione sono stati individuati 4634 positivi al Covid, su un totale di 267.306 tamponi praticati. I decessi addebitati al coronavirus sono stati dall’inizio dell’epidemia 431 in Campania. Il 20 giugno i casi positivi registrati erano stati zero. Il 21 due tamponi positivi. Sette il 22. Dieci ieri l’altro. Il terrore del contagio ha fatto sì che ci si rivolgesse agli ospedali in ritardo anche in caso di patologie potenzialmente mortali, per esempio gli infarti. Il Pascale, l’istituto dei tumori, ha attivato nella fase più critica il numero verde 800.180.718 per sostenere i pazienti da remoto. In due mesi sono arrivate quasi 11.000 telefonate: 5.000 le richieste di informazione e 6.000 le prenotazioni di visite. A partire dalla prossima settimana il servizio sarà esteso anche all’ospedale Ascalesi.
Soccorsi Al numero verde del Pascale in due mesi giunte 11 mila telefonate