Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Napoli pride poco distanziato «È la città degli abbracci»
Il sindaco alla manifestazione del mondo Lgbt: all’aria aperta si sta meglio Intanto il movimento giunge spaccato, I-Ken: «Assembramenti inopportuni»
Il colonnato della basilica di piazza del Plebiscito illuminato con i colori dell’arcobaleno. E poi bandiere, striscioni e tanti volti sorridenti. È stato un successo il Napoli Pride organizzato da Arcigay Napoli, insieme a un altro gruppo di associazioni, nella piazza simbolo di Napoli; ma anche con qualche scia polemica.
Un migliaio di persone per un flash mob organizzato per affermare i diritti delle persone Lgbt; madrina dell’evento M’Barka Ben Taleb, cantante, musicista e attrice d’origini tunisine e d’adozione napoletana. In piazza anche il sindaco Luigi de Magistris che ha voluto, così, dare la vicinanza sua e della città all’iniziativa. Una festa in piazza, la prima nel suo genere nel periodo post Covid, in cui era stato annunciato il distanziamento sociale e che, a onor del vero, in diverse occasioni non è stato rispettato. «Adesso è il momento anche del buon senso — ha detto il primo cittadino —, bisogna capire che il virus c’è, ma bisogna abituarsi a convivere con il distanziamento fisico ma non più col distanziamento sociale e soprattutto che all’aria aperta si sta meglio che nei luoghi chiusi. Napoli in questi anni ha lottato per i diritti, per i beni comuni, per la contaminazione, per gli abbracci, quindi Napoli riparte da lí. Riprende dalla lotta per i diritti; è una città che ha sempre aperto le porte a tutto e tutti e anche nell’epoca del Covid sarà la città-rifugio di tutti quelli che vogliono un’energia antidepressiva. Questa è Napoli, una città a contagio-zero».
Un flash mob di colori e di sorrisi, ma non solo, è stato un evento soprattutto ricco di contenuti per ricordare che ancora troppo spesso i diritti delle persone gay sono calpestati e non riconosciuti. «Il Pride torna in piazza — spiegano gli organizzatori in una nota — nel pieno rispetto delle regole vigenti e nel pieno rispetto per la drammaticità del momento che stiamo vivendo, ma oggi più che mai la crisi sociosanitaria e la profondissima crisi economica rischiano di colpire con inaudita violenza proprio le fasce di popolazione più esposte a marginalità sociale e all’odio. Per questo l’unico punto della piattaforma politica di questa edizione del Pride napoletano è la richiesta forte e chiara di una rapida discussione e approvazione della legge nazionale contro l’omotransfobia e della legge regionale contro la violenza di genere e contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere».
Se la serata di ieri è stata animata dall’iniziativa di Arcigay, in mattinata un’altra manifestazione è stata organizzata dall’associazione I-Ken. Uno shooting fotografico per chiedere a tanti cittadini napoletani di essere testimoni contro bullismo e omofobia. «Non condividiamo metodologie organizzative che possano mettere a rischio la salute pubblica — ha spiegato Carlo Cremona, presidente di I-Ken Onlus — condividiamo l’idea diffusa anche a livello nazionale che le “Piazze Pride” debbano essere luoghi sicuri, perché temevamo assembramenti, li troviamo inopportuni, e vorremo evitare altri stigmi oltre a quelli che già siamo costretti a subire nelle nostre vite».