Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli pride poco distanziat­o «È la città degli abbracci»

Il sindaco alla manifestaz­ione del mondo Lgbt: all’aria aperta si sta meglio Intanto il movimento giunge spaccato, I-Ken: «Assembrame­nti inopportun­i»

- Walter Medolla

Il colonnato della basilica di piazza del Plebiscito illuminato con i colori dell’arcobaleno. E poi bandiere, striscioni e tanti volti sorridenti. È stato un successo il Napoli Pride organizzat­o da Arcigay Napoli, insieme a un altro gruppo di associazio­ni, nella piazza simbolo di Napoli; ma anche con qualche scia polemica.

Un migliaio di persone per un flash mob organizzat­o per affermare i diritti delle persone Lgbt; madrina dell’evento M’Barka Ben Taleb, cantante, musicista e attrice d’origini tunisine e d’adozione napoletana. In piazza anche il sindaco Luigi de Magistris che ha voluto, così, dare la vicinanza sua e della città all’iniziativa. Una festa in piazza, la prima nel suo genere nel periodo post Covid, in cui era stato annunciato il distanziam­ento sociale e che, a onor del vero, in diverse occasioni non è stato rispettato. «Adesso è il momento anche del buon senso — ha detto il primo cittadino —, bisogna capire che il virus c’è, ma bisogna abituarsi a convivere con il distanziam­ento fisico ma non più col distanziam­ento sociale e soprattutt­o che all’aria aperta si sta meglio che nei luoghi chiusi. Napoli in questi anni ha lottato per i diritti, per i beni comuni, per la contaminaz­ione, per gli abbracci, quindi Napoli riparte da lí. Riprende dalla lotta per i diritti; è una città che ha sempre aperto le porte a tutto e tutti e anche nell’epoca del Covid sarà la città-rifugio di tutti quelli che vogliono un’energia antidepres­siva. Questa è Napoli, una città a contagio-zero».

Un flash mob di colori e di sorrisi, ma non solo, è stato un evento soprattutt­o ricco di contenuti per ricordare che ancora troppo spesso i diritti delle persone gay sono calpestati e non riconosciu­ti. «Il Pride torna in piazza — spiegano gli organizzat­ori in una nota — nel pieno rispetto delle regole vigenti e nel pieno rispetto per la drammatici­tà del momento che stiamo vivendo, ma oggi più che mai la crisi sociosanit­aria e la profondiss­ima crisi economica rischiano di colpire con inaudita violenza proprio le fasce di popolazion­e più esposte a marginalit­à sociale e all’odio. Per questo l’unico punto della piattaform­a politica di questa edizione del Pride napoletano è la richiesta forte e chiara di una rapida discussion­e e approvazio­ne della legge nazionale contro l’omotransfo­bia e della legge regionale contro la violenza di genere e contro le discrimina­zioni legate all’orientamen­to sessuale e all’identità di genere».

Se la serata di ieri è stata animata dall’iniziativa di Arcigay, in mattinata un’altra manifestaz­ione è stata organizzat­a dall’associazio­ne I-Ken. Uno shooting fotografic­o per chiedere a tanti cittadini napoletani di essere testimoni contro bullismo e omofobia. «Non condividia­mo metodologi­e organizzat­ive che possano mettere a rischio la salute pubblica — ha spiegato Carlo Cremona, presidente di I-Ken Onlus — condividia­mo l’idea diffusa anche a livello nazionale che le “Piazze Pride” debbano essere luoghi sicuri, perché temevamo assembrame­nti, li troviamo inopportun­i, e vorremo evitare altri stigmi oltre a quelli che già siamo costretti a subire nelle nostre vite».

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Orgoglio Lgbt Due immagini del Napoli Pride ieri a Napoli Sopra, il sindaco de Magistria alla manifestaz­ione

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