Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Carlo Luglio: vi racconto «Il ladro di cardellini»
Bloccato dal lockdown e dopo un lungo periodo di gestazione, esce finalmente nelle arene estive il film «Il ladro di cardellini» di Carlo Luglio (prodotto da Bronx Film) e sarà presentato domani all’Ischia Film Festival al Castello Aragonese, mentre l’anteprima assoluta si terrà a Napoli il 7 luglio, alla fondazione FoQus.
Nella vita del protagonista arriva una sorta di tsunami: licenziamento, ludopatia, infarto. Ma è proprio da qui che «il ladro» diventa padrone della sua vita. Pare un’indicazione di lavoro per le nostre vite sismiche. «La storia di Pasquale Cardinale è quella di un candido che con stupore e maraviglia è ancorato al suo passato, all’ossessione per la moglie morta e alla ludopatia», racconta il regista. «Attraverso la spinta di una figlia molto intraprendente che canta in strada con il fidanzato (Viviana Cangiano delle Ebbanesis, ndr) , cambia vita a partire dal matrimonio con una rumena. La sua ingenuità è sopra le righe certo, ma è un personaggio emblematico di tutti coloro dopo un evento traumatico mettono in atto una trasformazione profonda della propria vita: ricominciano».
A leggere la sinossi di questa storia che si dilata fino a comprendere una banda di vecchietti impenitenti, sghembi e iperrealisti si pensa a una serie di modelli. «Sono vari - continua Luglio - da Kaurismaki al primo Kusturika, dal grandissimo Monicelli dei “Soliti ignoti” al Renato Castellani di “Due soldi di speranza”: è una sorta di neorealismo iperrealista che racconta questo mondo colorato e caloroso in una diversa visione urbana del nostro Mediterraneo».
Nando Paone, Ernesto Mahieux, Nino Musella, Pino Mauro, Tonino Taiuti, Giovanni Ludeno, Vincenzo Nemolato. Il cast è formidabile, con attori che scrivono con il corpo una sotto-sceneggiatura. «Li ho scelti andando a teatro: erano anni che li tenevo puntati, diciamo così. A Pino Mauro, poi, ho anche dedicato un documentario ancora inedito e che uscirà a breve. E aggiungo Antonella Attili e Yulia Mayarchuk con Viviana: bravissime. E poi Gigi De Luca e che dire di Nemolato che è un astro nascente?».
Infine un «rimando»: «I cardilli addolorati del 2005 sono l’universo di provenienza del film. Siamo in un mondo agrodolce, popolare e iperrealista, tenero e gentile, senza pistole soprattutto che ho scritto insieme con Diego Olivares, Massimiliano Virgilio, Annarita Altieri Pignalosa. E sono felice - conclude il regista che esca adesso, dopo la pandemia nella dimensione molto semplice e un po’ d’altri tempi dei drive in».