Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dal Parco del Matese ai a un passo da casa
L’alternativa al mare è un’estate alla ricerca di borghi tranquilli a contatto con la natura senza andare lontano
Quella di quest’anno è un’estate diversa. Niente “stessa spiaggia e stesso mare”, per citare una canzone degli anni ’60, ma vacanze alternative, particolari, alla ricerca di luoghi tranquilli e poco frequentati. Sono tante le persone, soprattutto famiglie con bambini piccoli al seguito, che cercano un posto dove passare le vacanze, magari abbandonando il mare e puntando sulla montagna e su località meno note e visitate. Si cerca la tranquillità dei luoghi e fa niente se quest’anno non si potranno costruire castelli di sabbia in riva al mare e fare lunghe passeggiate sul bagnasciuga.
Sarà un’estate a km zero, dove si cercheranno luoghi vicini e magari poco conosciuti. Ed è corsa alle ricerche online sui siti di prenotazione in cui si prediligono collina e montagna, perché quest’anno è un po’ così, si cerca di restare nei paraggi magari dove non ci sono troppo persone e c’è possibilità di vivere in spazi più aperti. La nostra regione è ricca di bellezze e posti incontaminati, incantevoli che aspettano solo di essere vissuti, come il parco regionale del Matese, con la sua natura e i suoi suggestivi borghi. Il Parco rappresenta il massiccio del Matese che con monte Miletto, la Gallinola ed il monte Mutria, arriva a toccare i 2mila metri di altezza, abbracciando il territorio che si estende tra la Campania e il Molise, coinvolgendo le province di Caserta e Benevento da un lato, Isernia e Campobasso dall’altro. Congiunge territori tra loro molto diversi, quello calcareo, aspro e splendente, composto da creste e profonde valli, e quello argilloso, dalle forme morbide e sinuose del versante adriatico. Peculiarità del parco sono le acque: quelle del lago Matese a 1000 metri, il più alto lago carsico d’Italia, il lago di Gallo e di Letino. Le grotte di Lete riservano ai visitatori grandi sorprese: le cascate della galleria superiore, stalattiti e stalagmiti e le farfalle dagli occhi fosforescenti all’interno delle cavità. Il Parco del Matese è il paradiso degli escursionisti e degli sportivi: mountain bike, trekking, north walking, deltaplano, ma anche passeggiate a cavallo ed escursioni speleologiche. Sparsi su tutto il comprensorio del Parco ci sono paesi e borghi storici che, seguendo strade e tratturi, si propongono come interessanti itinerari culturali, artistici, enogastronomici e di artigianato.
Scenari mozzafiato e natura incontaminata sono anche le caratteristiche del Parco Regionale dei Monti Lattari che abbraccia l’intera penisola sorrentino-amalfitana con le sue vette più alte di Sant’Angelo a Tre Pizzi e Monte Faito. Da un lato il golfo di Salerno, dall’altro quello di Napoli e poi il piano nocerinosarnese. Il Parco comprende alcune delle più suggestive località turistiche della regione, come Positano, Amalfi e Ravello. Il posto ricco di bellezze turistico-patrimoniali è disseminato di importantissimi centri storici, testimoni di una presenza fortemente radicata dell’uomo, ma anche di peculiarità ambientali che si esplicitano in un’intima unione tra due elementi apparentemente in contraddizione: la montagna e il mare. Qui si può scegliere di passare una vacanza a stretto contatto con la natura pas
seggiando tra le vette dei Lattari.
Scendendo più a sud, superando Salerno ci si imbatte nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, una fetta di regione che offre una serie di possibilità dal mare alla montagna, un luogo unico che hanno valso al territorio il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità con l’inserimento nel 1998 del Parco tra i Siti Unesco. Il Parco o si estende a macchia di leopardo su una superficie di 181.048 ettari, costeggiando il mar Tirreno e innalzandosi sui suoi massicci montuosi. Un territorio ricchissimo, composto da grotte, ruscelli, sentieri esplorabili e possibilità di incontri straordinari in borghi e piccoli paesi custoditi in luoghi senza tempo. Una duplice natura geologica caratterizza il parco: roccia sedimentaria e roccia calcarea. La vegetazione è costituita da circa 1800 specie di piante autoctone spontanee: la primula di Palinuro, il giglio
Nelle cavità
Le grotte di Lete riservano sorprese come le farfalle dagli occhi fosforescenti
marino, la ginestra del Cilento e il garofano delle rupi alcuni esempi. La macchia mediterranea e i boschi sempre verdi differenziano le aree del parco. La comunità faunistica è ricca e diversificata: dall’aquila reale al gatto selvatico, dalla coturnice al topo dal collo giallo, loro rispettive prede. Dal biancone che si nutre di vipere e cervoni al raro astore. Il Parco per le sue caratteristiche biologiche e culturali fa parte dal 1997 della rete mondiale di riserve di Biosfera, programma Man and Biosphere dell’Unesco. Birdwatching e lunghe passeggiate a piedi possono arricchire l’esperienza di visita tra questi luoghi incontaminati .
Posti unici da conoscere e da vivere per trascorre vacanze a due passi da casa e per scoprire che la bellezza è a portata di mano.