Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Senza di noi il San Carlo può fermarsi»
De Luca e il «vertice» con Lissner: mettiamo i fondi e gli altri non si sa cosa fanno
Giusto per ristabilire «puntigliosamente chi fa cosa», Vincenzo De Luca, che aveva bucato la prima del sovrintendente Stephane Lissner con al fianco il sindaco Luigi de Magistris il 2 giugno scorso, apparecchia la sua conferenza stampa per il San Carlo. Lancia la sua «Regione lirica» con tanto di logo di Palazzo Santa Lucia e del Massimo napoletano, l’uno accanto all’altro. «Perché la Regione oltre alla faccia ci ha messo anche i soldi», spiega.
Giusto per ristabilire «puntigliosamente chi fa cosa», Vincenzo De Luca, che aveva bucato la prima del sovrintendente Stephane Lissner con al fianco il sindaco Luigi de Magistris il 2 giugno scorso, apparecchia la sua conferenza stampa per il San Carlo. Lancia la sua «Regione lirica» con tanto di logo di Palazzo Santa Lucia e del Massimo napoletano, l’uno accanto all’altro. E dunque la Tosca con Anna Netrebko del 23 luglio, l’Aida del 28 con Jonas Kaufmann e la IX Sinfonia diretta da Juraj Valcuha si terranno nella campana piazza del Plebiscito.
Perché la Regione oltre alla faccia ci ha messo anche i soldi, tiene a sottolineare il presidente che ha fatto traslocare il San Carlo a Santa Lucia, per un pomeriggio: «Dei 10 milioni che la Regione ha stanziato per il San Carlo — spiega —, 5 servono per un programma specifico della Regione per le iniziative culturali. Un modo indiretto per sorreggere un teatro, ci tenevamo a sottolineare in maniera puntigliosa che si tratta di fondi della Regione, perché non si capisce mai chi fa cosa». E aggiunge così come promemoria: «Senza la Regione il teatro chiude domani». Lissner che si trova tra due fuochi, inconsapevolmente, tra De Luca e de Magistris, non può che annuire.
Ancora il presidente: «Dietro i numeri ci sono scelte politiche e sacrifici, perché se fai A non puoi fare B. Dunque è intellettualmente onesto dire che la Regione sorregge la cultura e il San Carlo». De Magistris si rassegni, insomma. «Campania Regione lirica ha anche il valore simbolico del ritorno alla normalità. Saremo condizionati dalle limitazioni e tuttavia per la quantità di iniziative, il programma significa ritorno alla vita». Senza contare che si parte sì da Napoli, da piazza del Plebiscito, ma poi si prosegue in tutte le province campane. «Impegno rivolto a Napoli e a tutta la regione. E mi piace sottolineare la novità dei giovani che vengono coinvolti e il fatto che sarà un aiuto per l’economia reale e per il turismo».
Lissner è al fianco di De Luca, sulle loro teste troneggia il gonfalone e il poster Campania sicura. «Il 15 giugno sono tornati tutti i lavoratori alle prove — spiega il sovrintendente —. Sono stati momenti difficili per molti lavoratori. Questo progetto della Regione lirica 2020 è un progetto ambizioso. Andare in tutte e cinque le province della regione. E sono orgoglioso dei biglietti per i giovani a partire da 25 euro. Ma anche dei tanti progetti con le Università, dalla Federico II a quella del Sannio. Per il futuro c’è il digitale: grazie alla nostra piattaforma saremo noi i produttori dei contenuti».
De Luca annuncia anche a luglio tre leggi specifiche per un settore, quello della cultura,che ha sofferto e soffre ed è sempre fuori dalle agende di governo: «Nel mese di luglio approveremo tre leggi: una sullo spettacolo, una per il cinema e una per i musei. Utilizzeremo una variazione di bilancio per trovare le coperture economiche. In totale saranno 15 milioni di euro. Uno sforzo importante nei confronti degli operatori che vivono in una situazione di incertezza».
Poi due stoccate al governo. «Le modalità di fornitura del bonus vacanze mi sembra un po’ bizantina, faccio sinceramente fatica a capire alcune misure del governo che impegnano risorse importanti, per le modalità di applicazione», spiega De Luca e prosegue: «Pensiamo alla cassa integrazione che è arrivata a milioni di lavoratori con molto ritardo ma l’hanno anticipata gli imprenditori, alla fine quindi non sono arrivati soldi alle imprese. Ci sono meccanismi estremamente più semplici quando si dà un bonus, quando si paga la vacanza basta togliere 500 euro dal pagamento, ma se si deve fare un esame di ingegneria informatica per avere 400 euro la gente ci rinuncia».
Per non parlare del Dl semplificazioni e in particolare dell’ipotesi del controllo ex post della certificazione antimafia e dell’affidamento diretto per gli appalti sotto i 150.000 euro: «Sarebbe tempo di fare cose semplici non banali. Vedo che si fanno discorsi sul codice degli appalti che io ho combattuto da solo per 4 anni. Però un conto è semplificare, un conto è mettere pezzi di economia in mano alla camorra».
Il presidente Dietro i numeri ci sono scelte politiche e sacrifici, perché se fai A non puoi fare B. Dunque è intellettualmente onesto dire che la Regione sorregge la cultura e il Lirico napoletano