Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I tavolini restano in strada Il Tar: c’è l’interesse pubblico
Il Comitato di Chiaia voleva la sospensiva dell’autorizzazione del Consiglio
NAPOLI Il Comune di Napoli si aggiudica il secondo tempo della sfida giudiziaria che lo contrappone al comitato “Chiaia Viva e Vivibile” e che verte sugli spazi di suolo pubblico che bar e ristoranti possono occupare in città.
Maria Abbruzzese, il presidente della quinta sezione del Tar Campania, ha infatti respinto la richiesta del comitato di sospendere con decreto cautelare la deliberazione numero 2 adottata il 22 giugno dal consiglio comunale. Essa consente fino al 31 ottobre il rilascio di autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico con arredi funzionali alle attività di bar e ristoranti in deroga all’articolo 15 del vigente Regolamento Dehor, e quindi, tra l’altro, nelle strade adibite al transito dei veicoli con velocità ammessa non superiore a 30 chilometri orari e sul fronte opposto all’esercizio in cui ha sede l’attività. La delibera di consiglio comunale era stata adottata dopo che l’ordinanza sindacale del 29 maggio, che aveva introdotto le medesime novità, garantendo così molto più spazio a bar e locali, era stata bloccata proprio dal Tar Campania e dalla stessa presidente di sezione, in accoglimento di un’altra richiesta di “Chiaia Viva e Vivibile”. Cosa è cambiato, dunque, tra il primo ed il secondo provvedimento e per quale motivo il giudice Abbruzzese dà ora via libera provvisoriamente – la partita decisiva sarà quella della seduta camerale in programma il 7 luglio che, però, con ogni probabilità slitterà al 21 – all’aumento delle superfici esterne per ristoranti e bar che aveva invece sospeso un paio di settimane fa?
La deroga al regolamento Dehors, spiega la toga, stavolta è il frutto di una delibera del consiglio comunale e non di una ordinanza sindacale la quale inopportunamente interveniva con il carattere della urgenza nella materia. «Nella presente sede cautelare monocratica – scrive il presidente della quinta sezione del Tar Campania – deve essere adeguatamente valorizzato l’interesse pubblico, da ultimo autorevolmente espresso nella competente sede consiliare, a larga maggioranza dei presenti, di rilancio delle attività economiche nella fase post emergenza Covid 19 in doveroso bilanciamento con l’interesse espresso dal Comitato rappresentativo dei residenti nelle aree interessate». Prosegue il magistrato: «La richiesta di sospensione dell’atto regolamentare impugnato frustrerebbe l’esigenza, rappresentata dall’organo consiliare, di consentire il più ampio e rapido rilancio delle attività economiche. Finalità, peraltro, coerente con la normazione nazionale, il cui soddisfacimento sembra, nella presente fase, prevalente». Secondo Abbruzzese, inoltre, la deroga al regolamento Dehors introdotta dal consiglio comunale non parrebbe legittimare «il paventato indiscriminato rilascio di permessi temporanei d’uso». Essi, infatti, restano, soggetti alla valutazione, sottolinea tra l’altro il magistrato, del regolamento di polizia urbana. Il quale, peraltro, secondo quel che racconta Caterina Rodinò, la presidente del comitato “Chiaia Viva e Vivibile”, nelle scorse settimane è stato spesso ignorato. «Io abito nella zona dei baretti – dice – e dopo l’ordinanza del sindaco mi sono trovata nella condizione di non poter camminare in strada. Era tutto preso da tavolini, sedie e pedane».
Stesso giudice Due settimane fa il presidente della quinta sezione aveva fermato l’ordinanza del sindaco