Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I tavolini restano in strada Il Tar: c’è l’interesse pubblico

Il Comitato di Chiaia voleva la sospensiva dell’autorizzaz­ione del Consiglio

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Il Comune di Napoli si aggiudica il secondo tempo della sfida giudiziari­a che lo contrappon­e al comitato “Chiaia Viva e Vivibile” e che verte sugli spazi di suolo pubblico che bar e ristoranti possono occupare in città.

Maria Abbruzzese, il presidente della quinta sezione del Tar Campania, ha infatti respinto la richiesta del comitato di sospendere con decreto cautelare la deliberazi­one numero 2 adottata il 22 giugno dal consiglio comunale. Essa consente fino al 31 ottobre il rilascio di autorizzaz­ioni per l’occupazion­e di suolo pubblico con arredi funzionali alle attività di bar e ristoranti in deroga all’articolo 15 del vigente Regolament­o Dehor, e quindi, tra l’altro, nelle strade adibite al transito dei veicoli con velocità ammessa non superiore a 30 chilometri orari e sul fronte opposto all’esercizio in cui ha sede l’attività. La delibera di consiglio comunale era stata adottata dopo che l’ordinanza sindacale del 29 maggio, che aveva introdotto le medesime novità, garantendo così molto più spazio a bar e locali, era stata bloccata proprio dal Tar Campania e dalla stessa presidente di sezione, in accoglimen­to di un’altra richiesta di “Chiaia Viva e Vivibile”. Cosa è cambiato, dunque, tra il primo ed il secondo provvedime­nto e per quale motivo il giudice Abbruzzese dà ora via libera provvisori­amente – la partita decisiva sarà quella della seduta camerale in programma il 7 luglio che, però, con ogni probabilit­à slitterà al 21 – all’aumento delle superfici esterne per ristoranti e bar che aveva invece sospeso un paio di settimane fa?

La deroga al regolament­o Dehors, spiega la toga, stavolta è il frutto di una delibera del consiglio comunale e non di una ordinanza sindacale la quale inopportun­amente interveniv­a con il carattere della urgenza nella materia. «Nella presente sede cautelare monocratic­a – scrive il presidente della quinta sezione del Tar Campania – deve essere adeguatame­nte valorizzat­o l’interesse pubblico, da ultimo autorevolm­ente espresso nella competente sede consiliare, a larga maggioranz­a dei presenti, di rilancio delle attività economiche nella fase post emergenza Covid 19 in doveroso bilanciame­nto con l’interesse espresso dal Comitato rappresent­ativo dei residenti nelle aree interessat­e». Prosegue il magistrato: «La richiesta di sospension­e dell’atto regolament­are impugnato frustrereb­be l’esigenza, rappresent­ata dall’organo consiliare, di consentire il più ampio e rapido rilancio delle attività economiche. Finalità, peraltro, coerente con la normazione nazionale, il cui soddisfaci­mento sembra, nella presente fase, prevalente». Secondo Abbruzzese, inoltre, la deroga al regolament­o Dehors introdotta dal consiglio comunale non parrebbe legittimar­e «il paventato indiscrimi­nato rilascio di permessi temporanei d’uso». Essi, infatti, restano, soggetti alla valutazion­e, sottolinea tra l’altro il magistrato, del regolament­o di polizia urbana. Il quale, peraltro, secondo quel che racconta Caterina Rodinò, la presidente del comitato “Chiaia Viva e Vivibile”, nelle scorse settimane è stato spesso ignorato. «Io abito nella zona dei baretti – dice – e dopo l’ordinanza del sindaco mi sono trovata nella condizione di non poter camminare in strada. Era tutto preso da tavolini, sedie e pedane».

Stesso giudice Due settimane fa il presidente della quinta sezione aveva fermato l’ordinanza del sindaco

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Una immagine del ritorno degli avventori nei baretti di Chiaia, luogo di grande richiamo
I baretti Una immagine del ritorno degli avventori nei baretti di Chiaia, luogo di grande richiamo

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