Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Governo del territorio» Dopo l’appello, legge in aula
Sembra andato a buon fine l’appello firmato da 24 fra architetti, ingegneri, costruttori e docenti universitari affinché «il testo del disegno di legge sul “governo del territorio” venga licenziato e trasferito in aula per l’approvazione finale». Detto fatto, l’impianto normativo sarà discusso in aula il 27 luglio prossimo; a renderlo noto è Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione Sburocratizzazione. Nel corso della Conferenza dei capigruppo di ieri ne aveva richiesto, «considerata la rilevanza della materia», una trattazione ad hoc. Tra i firmatari dell’appello figurano Aldo Aveta, Pasquale Belfiore, Giampaolo Biele, Gennaro Biondi, Federica Brancaccio, Saverio Parrella, Ciro Picariello, Giacomo Pucillo. «È nostra opinione — scrivono — che, nell’attuale formulazione, il testo unico (accompagnato da coerenti procedure nel Regolamento di Attuazione oggi in corso di redazione) rappresenti un’importante occasione per semplificare e modernizzare il quadro normativo attualmente vigente in Regione Campania, ponendosi come garanzia di tutela, salvaguardia e valorizzazione dei territori non meno che di sviluppo e progresso delle comunità insediate. Il principio attorno a cui è incentrata l’articolazione del testo di legge è il consumo di suolo zero, perseguito attraverso una nuova classificazione del territorio regionale distinto tra urbano e rurale, al fine di salvaguardare e valorizzare i valori paesaggistici e ambientali dei territori inedificati, sia in chiave ecologica che con valenza sociale, anche in ambito periurbano; sostenere la rigenerazione dei tessuti urbanizzati, in termini di conservazione degli abitati storici, di riqualificazione dell’edificato, di ampliamento dell’offerta di edilizia residenziale sociale, di incremento delle dotazioni territoriali, in definitiva dello spazio pubblico, dei servizi e delle attrezzature. Nel momento di difficoltà che vive il Paese — si legge ancora nell’appello — , l’introduzione delle nuove norme, e delle relative procedure semplificate, costituiscono una condizione essenziale per il superamento della fase emergenziale ed il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Obiettivi a cui tendono la ricerca, la formazione universitaria e l’impegno delle associazioni». L’appello a «a non disperdere il lavoro» pare quindi andato a buon fine.