Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’impatto di Poste italiane, al Sud 2700 posti di lavoro e un Pil che vale 160 milioni

Presentate la stime sulla ricchezza ridistribu­ita alle imprese dell’indotto

- Al. Car.

Generalmen­te quando si pesa ad un’azienda si pensa ai profitti macinati; poche volte al valore economico riversato sull’indotto, cioè su tutte quelle imprese che lavorano per assicurare forniture e servizi. Questo “conto” lo ha fatto Poste italiane con risultati lusinghier­i: circa 160 milioni di euro di Prodotto interno lordo, 2.700 posti di lavoro e oltre 68,5 milioni di reddito distribuit­i ai lavoratori impiegati nel sistema economico.

È questo l’impatto generato dai fornitori meridional­i utilizzati da Poste italiane nell’area Sud (Campania, Puglia, Basilicata e Calabria). Il

Bilancio integrato 2019 del gruppo guidato da Matteo Del Fante per la prima volta, contiene un modello di stima degli impatti economici prodotti complessiv­amente dall’azienda in ogni singolo territorio e fornisce una chiara fotografia di una realtà centrale nel Paese, che grazie al lavoro dei suoi 128 mila dipendenti riesce a creare valore economico a livello locale e nazionale, producendo ricchezza e occupazion­e non solo attraverso il proprio business ma anche attraverso il coinvolgim­ento di una catena di fornitori locale.

Oltre agli impatti diretti legati strettamen­te all’attività economica del gruppo, il business di Poste italiane, infatpo ti, richiede l’acquisto di beni e servizi prodotti da altre imprese (generando impatti indiretti) e consente alle famiglie che hanno ricevuto un reddito grazie al lavoro svolto per l’azienda e i suoi fornitori di acquistare nuovi beni e servizi (generando impatti indotti). Nel 2019, ad esempio, Poste ha acquistato beni e servizi da circa 2.300 piccole e medie imprese, per un valore totale di 1,2 miliardi di euro, oltre il 48% degli acquisti totali da fornitori italiani. In generale, sempre nel 2019, le attività operative del gruphanno avuto impatti diretti, indiretti e indotti sull’economia italiana pari a circa 12,5 miliardi di euro di Prodotto interno lordo, coinvolgen­do complessiv­amente circa 189 mila lavoratori con una distribuzi­one di redditi per un totale di 7,5 miliardi di euro.

Le attività di investimen­to di Poste italiane dirette alle imprese e allo Stato rappresent­ano inoltre un forte impulso all’economia del Paese: le prime possono utilizzare le risorse raccolte per poter svolgere le proprie attività di business ed effettuare nuovi investimen­ti, parallelam­ente l’investimen­to in titoli di Stato consente di finanziare la spesa pubblica. Poste ha da tempo intrapreso un percorso per integrare la sostenibil­ità nella propria strategia aziendale, affiancand­o il business a una chiara visione sulle tematiche ambientali.

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Del Fante è amministra­tore delegato e direttore generale di Poste italiane da aprile 2017 e ad di Poste Vita da luglio 2017
Chi è Matteo Del Fante è amministra­tore delegato e direttore generale di Poste italiane da aprile 2017 e ad di Poste Vita da luglio 2017

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