Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Uffici tecnici Al Comune manca il 32% del personale
NAPOLI Il Comune di Napoli presenta una carenza di personale tecnico negli uffici pari a -32,38% rispetto al fabbisogno. È una delle percentuali più elevate tra le principali città italiane. Bari ha una carenza di personale tecnico del -27,72%, Firenze del -48,98%, Genova del -10,09%, Milano del -14,56%, Roma del -5,51% e, infine, Torino del -32,69%. Il totale di queste sette città campione registra un personale in servizio di 4.183 e una carenza di 1.326 (-24,07%).
Gli sforzi annunciati per la semplificazione burocratica negli enti pubblici non possono che tener conto soprattutto di quei profili professionali che, negli anni, non sono stati sostituiti. Dunque, assumere per semplificare: rimpiazzare nei Comuni quelle figure come i geometri, gli architetti, gli ingegneri, gli istruttori tecnici e quelle figure tecnico dirigenziali progressivamente scomparse. È la ricetta della Fp Cgil in merito alla discussione sul Dl Semplificazioni. Il sindacato, alla luce dei dati del conto annuale dello Stato che certificano nei Comuni un decremento complessivo dell’occupazione del 18,02% tra il 2009 e il 2018, passando da 396 mila addetti a 325 mila, ha analizzato l’andamento dell’occupazione relativa al personale degli uffici tecnici comunali di sette tra le maggiori città italiane.
«Figure scomparse negli anni — riferisce il sindacato — e che hanno avuto riflessi pesanti sulle funzioni svolte, in particolare sull’attività progettuale. Le semplificazioni sono fondamentali per rilanciare lo sviluppo, ma devono essere accompagnate da un serio piano di riqualificazione e assunzione di personale pubblico». L’analisi della Fp Cgil dimostra che nel corso di dieci anni si è registrata «una enorme emorragia di personale, in particolare negli uffici tecnici, fortemente indeboliti dal blocco del turn over del passato decennio».