Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Procida e Monte di Procida gemelli diversi

Si fronteggia­no come due antichissi­me rocche e sembrano quasi guardarsi allo specchio I progetti delle due amministra­zioni comunali mirano a farne un unicum di grande bellezza

- Marco Molino

Di qua una piccola isola, sull’altra sponda un promontori­o tufaceo. In mezzo un tratto di mare percorso dalle brume mattutine. Si fronteggia­no come due antichissi­me rocche che emergono dai flutti del mito condividen­do l’origine vulcanica e l’orgoglio delle genti che le popolano. Sembrano quasi guardarsi allo specchio Procida e Monte di Procida, all’estremità occidental­e del Golfo di Napoli, custodi della comune memoria flegrea e votate oggi ad un turismo più riflessivo e sostenibil­e. Le amministra­zioni locali, in sinergia con privati e associazio­ni, stanno riorganizz­ando l’accoglienz­a di territori unici, dove una dolce baia è in realtà un cratere spento e una collinetta erbosa può rivelarsi una necropoli.

Il Comune di Monte di Procida ha approvato nei giorni scorsi un nuovo piano urbanistic­o per una città policentri­ca e polifunzio­nale. «Un borgo che nella parte bassa vive il mare e la storia, luogo di scambio di artigianat­o e commercio mentre nella parte alta vive il paesaggio», spiega l’assessore all’Urbanistic­a Francolleg­heranno cesco Escalona. Tra gli interventi in programma, il recupero dell’oasi naturalist­ica di Torrefumo, dei siti archeologi­ci (come la sepoltura del I secolo a. C. rinvenuta nel 2016) e lo sviluppo di itinerari escursioni­stici. «Due ascensori – aggiunge Escalona –

con il porto dell’area vulcanica di Acquamorta e con l’isolotto di San Martino recuperato a nuove funzioni di benessere».

Anche Procida sta riscoprend­o i propri tesori. Il Comune ha lanciato un bando per affidare a volontari tutela e sorveglian­za della riserva naturale di Vivara, che sarà presto riaperta al pubblico. Un edificio del ‘600 nel cuore del centro storico di Terra Murata, il punto più alto dell’isola, è stato invece riqualific­ato dall’Orientale di Napoli e trasformat­o in centro di alta formazione. Ma il core business rimane il mare. «Nel nostro settore il lavoro in estate non manca – confida lo skipper Antonio Scotto Di Perta della Blue Dream Charter –, ma è stata grave la perdita del turismo primaveril­e causata dal lockdown». Le aziende di charter svolgono un ruolo fondamenta­le portando visitatori che poi frequentan­o ristoranti, hotel e negozi. Il traffico automobili­stico resta però il vero problema: «Dovremmo utilizzare di più le biciclette e i piccoli mezzi elettrici – osserva Di Perta – puntando sul turismo culturale e dedicato alle famiglie e valorizzan­do gli spazi verdi».

Il giornalist­a flegreo Ciro Biondi ritiene che Procida e Monte di Procida abbiano molto in comune. «Monte di Procida - dice - è la propaggine continenta­le più vicina a Ischia e Procida. Le idee che emergono dai nuovi strumenti urbanistic­i montesi rispondono alle esigenze di questa posizione geografica tra terra e mare per il recupero dell’identità storica e antropolog­ica».

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Monte di Procida Procida e Ischia viste dalla spiaggia Acquamorta dove è in programma l’installazi­one di ascensori per l’isolotto di San Martino

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