Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Procida e Monte di Procida gemelli diversi
Si fronteggiano come due antichissime rocche e sembrano quasi guardarsi allo specchio I progetti delle due amministrazioni comunali mirano a farne un unicum di grande bellezza
Di qua una piccola isola, sull’altra sponda un promontorio tufaceo. In mezzo un tratto di mare percorso dalle brume mattutine. Si fronteggiano come due antichissime rocche che emergono dai flutti del mito condividendo l’origine vulcanica e l’orgoglio delle genti che le popolano. Sembrano quasi guardarsi allo specchio Procida e Monte di Procida, all’estremità occidentale del Golfo di Napoli, custodi della comune memoria flegrea e votate oggi ad un turismo più riflessivo e sostenibile. Le amministrazioni locali, in sinergia con privati e associazioni, stanno riorganizzando l’accoglienza di territori unici, dove una dolce baia è in realtà un cratere spento e una collinetta erbosa può rivelarsi una necropoli.
Il Comune di Monte di Procida ha approvato nei giorni scorsi un nuovo piano urbanistico per una città policentrica e polifunzionale. «Un borgo che nella parte bassa vive il mare e la storia, luogo di scambio di artigianato e commercio mentre nella parte alta vive il paesaggio», spiega l’assessore all’Urbanistica Francollegheranno cesco Escalona. Tra gli interventi in programma, il recupero dell’oasi naturalistica di Torrefumo, dei siti archeologici (come la sepoltura del I secolo a. C. rinvenuta nel 2016) e lo sviluppo di itinerari escursionistici. «Due ascensori – aggiunge Escalona –
con il porto dell’area vulcanica di Acquamorta e con l’isolotto di San Martino recuperato a nuove funzioni di benessere».
Anche Procida sta riscoprendo i propri tesori. Il Comune ha lanciato un bando per affidare a volontari tutela e sorveglianza della riserva naturale di Vivara, che sarà presto riaperta al pubblico. Un edificio del ‘600 nel cuore del centro storico di Terra Murata, il punto più alto dell’isola, è stato invece riqualificato dall’Orientale di Napoli e trasformato in centro di alta formazione. Ma il core business rimane il mare. «Nel nostro settore il lavoro in estate non manca – confida lo skipper Antonio Scotto Di Perta della Blue Dream Charter –, ma è stata grave la perdita del turismo primaverile causata dal lockdown». Le aziende di charter svolgono un ruolo fondamentale portando visitatori che poi frequentano ristoranti, hotel e negozi. Il traffico automobilistico resta però il vero problema: «Dovremmo utilizzare di più le biciclette e i piccoli mezzi elettrici – osserva Di Perta – puntando sul turismo culturale e dedicato alle famiglie e valorizzando gli spazi verdi».
Il giornalista flegreo Ciro Biondi ritiene che Procida e Monte di Procida abbiano molto in comune. «Monte di Procida - dice - è la propaggine continentale più vicina a Ischia e Procida. Le idee che emergono dai nuovi strumenti urbanistici montesi rispondono alle esigenze di questa posizione geografica tra terra e mare per il recupero dell’identità storica e antropologica».