Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E la procession­e millenaria: «La Madonna non si ferma»

Il sindaco vuole tenere regolarmen­te il rito ma il vescovo frena: «C’è il divieto per il Covid»

- Lorenzo Peluso

C’è un popolo intero in fermento, con gli emigranti che vivono all’estero, che aspetta di sapere se il rito millenario della salita al monte Cervati per portare in vetta la Madonna della Neve per il novenario, quest’anno si svolgerà, come sempre. In realtà neppure la Spagnola, nel 1918, nonostante la guerra, fermò quello che da tutti è riconosciu­to come uno dei riti più affascinan­ti che si consuma ogni anno nel Mezzogiorn­o. Tradizioni, culto, fede e ritualità parte integrante dell’antropolog­ia di una società meridional­e che non rinuncia alla sua rigenerazi­one che si verifica ogni anno il 26 luglio e poi la notte del 4 agosto.

La questione però, in questo strano 2020, è molto complessa: qualche giorno fa, in una nota diffusa dalla diocesi di Teggiano-Policastro a firma del vescovo monsignor

Antonio De Luca, sono state diffuse alcune linee-guida sulla celebrazio­ne dei sacramenti in tempo di emergenza sanitaria. Nel testo si ribadisce che «Le procession­i e feste patronali, per altro già non consentite dalle attuali prescrizio­ni del Governo, sono sospese fino a nuove disposizio­ni. Rientrano in tale provvedime­nto anche quelle manifestaz­ioni che prevedono, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade». Dunque, nel caso della millenaria procession­e della Madonna della Neve a Sanza verso il monte Cervati, è evidente il diniego.

Il popolo di Sanza però non ci sta. La tradizione si basa anzitutto sulla fede per la Madonna con la quale il sentimento, diciamolo pure, è viscerale e si esprime con quella corsa in spalla dei Marunnari che non si è mai fermata nei secoli. La pensa così anche il sindaco di Sanza, Vittorio Esposito. «Siamo pronti ad ogni intervento utile a garanzia delle norme di sicurezza anti Covid – dice – ci faremo carico dei tamponi a tutti i Marunnari, se è necessario. Predisporr­emo un servizio d’ordine con l’ausilio della Protezione Civile e dei confratell­i dell’antica Arciconfra­ternita. Ma la Madonna di Cervati deve essere portata in vetta il 26 luglio e riportata in paese il 5 agosto. Sono sempre stato rispettoso, e lo sarò, della legge. Una legge, che ora autorizza lo svolgiment­o delle sagre e i giovani a tornare in discoteca e che non può non tener conto che l’ascesa al Cervati è all’aria aperta, con spazi che consentono il distanziam­ento. Dunque faccio appello al vescovo, affinché comprenda ed autorizzi l’ascesa al Cervati della Madonna della Neve. Nel contempo informerò il prefetto di Salerno illustrand­o per chiarezza la situazione che non viola in alcun modo le norme»

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Devozione Il momento della salita

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