Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il verbale della candidata avversaria: con lui si è rischiato il sacco edilizio
L’architetto Iovine: «Dopo che fu eletto boom di richieste di riclassificazione dei suoli»
«Appena eletto Carpino, c’è stato un boom di richieste di riclassificazione dei terreni di Marigliano, che prima erano esigue... Il territorio viene assalito dalle ditte di costruzione, che hanno in animo di cementificarlo».
L’allarme arriva da Filomena Iovine, architetto, consigliere di opposizione a Marigliano e rivale di Carpino alle elezioni amministrative del 2015. È anche ex dirigente del settore Urbanistica al Comune di Somma Vesuviana e dunque parla a ragion veduta. Convocata dai pm perché riferisse sulla campagna elettorale di cinque anni fa, la professionista, alla fine del colloquio, introduce spontaneamente l’argomento del sacco edilizio.
«Voglio aggiungere — esordisce Iovine — che appena eletto Carpino c’è stato un boom di richieste di riclassificazione dei terreni di Marigliano, che prima erano in numero esiguo. Ciò è anomalo, in quanto in questi anni la legge urbanistica nazionale non è cambiata. Durante l’amministrazione Carpino sono emersi interessi di diversi imprenditori del mattone a realizzare grossi complessi residenziali nella zona di Marigliano nonostante il Comune non abbia pianificato le destinazioni urbanistiche. Il Comune non ha adottato il Puc (Piano urbanistico comunale) come previsto dalla legge, nonostante l’obbligo di approvarlo entro il 31 dicembre 2019. C’era stata — precisa Iovine — una prima adozione del Puc nel 2017, ma noi dell’opposizione ci siamo opposti perché prevedeva la realizzazione di 2500 appartamenti»: un fiume di cemento su un territorio a vocazione agricola che fino a pochi anni fa produceva ortaggi pregiati, con un carico urbanistico pesantissimo.
Ma da quando nel Vesuviano è stata istituita la zona rossa, e dunque il divieto di costruire, gli appetiti degli speculatori si sono spostati verso il Nolano. «Allora — prosegue la denuncia di Iovine — Carpino ha prima ritirato l’adozione del Puc, poi ne ha preparato uno nuovo, ma ad un tratto si è fermato. Di fatto le cose sono peggiorate: stante l’assenza del Puc, gli interessati presentano una richiesta di riclassificazione delle aree cui non segue formale risposta del Comune. Ne deriva che l’interessato può chiedere al Tribunale amministrativo la nomina di un commissario ad acta per il singolo terreno. Ci sono ad oggi circa 60 procedure aperte, tra commissariamenti e riclassificazioni».
Ed ecco il rischio paventato dall’urbanista: «In questo modo il territorio, senza una programmazione ordinata dell’edificazione, viene assalito dalle ditte di costruzione, che hanno in animo di cementificarlo».
Iovine elenca anche alcune di queste ditte, sulle quali sono ovviamente in corso accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna: «Sono poche le imprese che operano sul territorio di Marigliano e che di fatto se lo sono divise», quindi fa i nomi.
Una delle imprese indicate da Filomena Iovine nel corso della sua deposizione appartiene al padre di un consigliere comunale vicino ad Antonio Carpino; il collaboratore di giustizia Cristiano Piezzo a sua volta lo indica come uno degli imprenditori amici che il sindaco avrebbe dovuto favorire.
«Lui mi disse — racconta Piezzo riferendosi a Carpino — che non sempre avrebbe potuto favorirlo, perché avrebbe dato nell’occhio, ed io gli dissi che esistevano i sub appalti e che quindi le ditte avevano degli amici imprenditori a cui si poteva fare riferimento. In pratica io, per il tramite di questi sub appalti, avrei comunque avuto il controllo degli appalti per estorcere denaro agli imprenditori».
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Il sospetto
Il Puc non è stato approvato, così il territorio viene assalito dalle ditte di costruzione