Corriere del Mezzogiorno (Campania)
SENZA DRIES NON SI CANTANO MESSE
Ormai ogni partita del Napoli è un’attesa, anzi un riscaldamento, per il Barcellona. Lo si vede nelle scelte tattiche in partenza di Gattuso, lo si vede pure nei primi appoggi sbagliati e nell’approccio iniziale, qualche diagonale che salta, una sovrapposizione non seguita. Il Napoli è in vacanza premio preChampions. E siamo sicuri sia un bene, questo calo di tensione (al di là dei risultati), prima di una competizione così delicata e un avversario tanto prestigioso? Lo vedremo, di sicuro Rino Gattuso sa il fatto suo e saprà come (ri)motivare il suo Napoli. Prima osservazione, che salta subito all’occhio: Lozano prima punta magari solo in amichevole a Castel di Sangro, la prossima volta, grazie. Non è colpa sua, per carità, è che proprio non è strutturato per poterlo fare da noi in Italia. Seconda: Maksimovic è il nuovo partner di Koulibaly o è solo turnover l’esclusione di Manolas? No, perché sarebbe divertente aver avuto in casa, per anni, un buon centrale e aver comprato Manolas per fargli fare la riserva. Ma passiamo alla partita: tre rigori decidono una delle gare più soporifere della storia recente della Serie A. Caprari, Insigne e Kulusevski e Parma Napoli si archivia per l’eternità. Gli azzurri cedono il passo al Milan per il posto in Europa League (che il Napoli ha già di diritto dopo aver alzato la Coppa Italia). L’evidenza, parlando del futuro è una goccia costante che scava nella roccia: serve una punta. Come l’ossigeno, il sangue nelle vene, un cuore nel corpo di un umano. Senza Mertens non si cantano messe, ormai è un dato di fatto. E Ciruzzo non può cantare, suonare, ballare e portare la croce, da solo. E insisto: il Napoli non deve fossilizzarsi su sé stesso, chiudendosi a riccio per riprodurre ogni volta il suo gioco. Occorre trovare sbocchi diversi se Demme viene pressato dal centravanti avversario (e succede spesso), e prendere un altro manovratore di centrocampo. Il Napoli di Gattuso deve incontrare anche strade parallele per aggredire il campionato. E magari puntare a vincere una bella Europa League.