Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Reddito», Di Maio contro De Luca: misura monca? Colpa della Regione
Oggi chiusura della campagna elettorale a Napoli Con Ciarambino lo stato maggiore del Movimento
«Sono qui a Benevento e, in Campania, per sostenere Valeria Ciarambino alla guida della Regione Campania. Valeria è infatti l’unica alternativa alla vecchia e ancora più vecchia politica di questa regione. Una politica che ha già dimostrato di non aver saputo gestire la sanità, in particolare, e anche le politiche per il lavoro». Rinfrescato, come lui stesso ironizza su fb, dal «gavettone» di San Giorgio a Cremano il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiude oggi a Napoli la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. «Quello che andiamo a decidere domenica e lunedì — dice a Benevento — è a chi mettere in mano le chiavi dei nostri ospedali, le chiavi dei nostri ambulatori, le chiavi dei nostri servizi sanitari ed anche dei nostri centri per l’impiego perché io ho fatto da ministro del Lavoro il Reddito di cittadinanza, ma se le Regioni non rimettono in sesto i centri per l’impiego il Reddito di cittadinanza rimarrà monco dei progetti lavorativi. E questo Valeria lo saprà fare, lo potrà fare perché avrà il governo dalla sua parte che vuole collaborare, anche se noi in realtà volevamo collaborare con tutti. Ma prima l’ostilità sui navigator, poi la lentezza nello spendere i fondi che abbiamo stanziato per i centri per l’impiego ha portato questa Regione ad essere in ritardo sulle politiche del lavoro», chiude in evidente polemica contro De Luca.
Appuntamento oggi alle 18 e 30 in piazza Carità tre ministri pentastellati, Di Maio, Stefano Patuanelli, Alfonso Bonafede,
la vicepresidente del Senato Paola Taverna, il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, il sottosegretario alla
Difesa Angelo Tofalo e la sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessandra Todde. Insomma lo stato maggiore dei 5 Stelle si schiera al fianco di Ciarambino. Che attacca
De Luca, Mastella e Pomicino. «Quando Mastella è entrato la prima volta in Parlamento io avevo 3 anni — dice la candidata — e questi personaggi ancora vogliono occupare le istituzioni promettendo un futuro che non sono stati in grado di costruire ogni volta che hanno governato e con lui tutti gli altri, De Mita, Pomicino e i vari De Luca e Caldoro. Per scrivere il cambiamento di questa Regione servono mani nuove e le mani nuove sono le mie e quelle del Movimento 5 Stelle». E conclude: «Voglio occuparmi di tutte quelle criticità che finora non sono state risolte».