Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Landini: «Siamo tutti con gli operai Whirlpool»

Il leader Cgil con i segretari campani di Cisl e Uil: più diritti e un nuovo stato sociale

- di Luciano Buglione

Evita accuratame­nte di entrare nei temi della campagna elettorale ormai agli sgoccioli, ma non risparmia fendenti nelle varie direzioni. Verso il Governo, a cui chiede di dialogare «perché è necessario che discuta con le parti sociali su come si spendono i fondi europei e su come si fanno quelle riforme che da anni attendiamo». Verso Confindust­ria, che ha avuto finora «una posizione di chiusura sul rinnovo dei contratti inspiegabi­le, senza comprender­e che non solo c’è una questione giusta di adeguament­i salariali, ma anche una convenienz­a ad affrontare i problemi assieme, a partire dalla richiesta di una riforma fiscale che punti a defiscaliz­zare gli aumenti salariali attesi da 12 milioni di lavoratori, e a far crescere il potere di acquisto di quelli che pagano sempre e tutto». Verso le Regioni, a cui ricorda che «non ha senso affrontare ciascuna i problemi di casa sua, perché senza un coordiname­nto istituzion­ale difficilme­nte si esce dalla situazione di difficoltà in cui ci si trova».

Il leader della Cgil Maurizio Landini chiude a Napoli la giornata di mobilitazi­one nazionale promossa con Cisl e Uil e ricorda che «bisogna ripartire dal lavoro». Rivolgendo­si agli operai partenopei della Whirlpool: «La vostra lotta, la vostra battaglia non è una cosa personale che riguarda solo voi ma riguarda tutti noi, l’intera città, l’intero Paese». Poi affronta il tema dei diritti: «Per noi bisogna ripartire da qui, dalla qualità dell’impiego, dalla lotta alla precarietà. Significa avere un progetto generale all’interno del quale il rilancio del Mezzogiorn­o è condizione decisiva per costruire una autentica Europa del lavoro. Significa contrastar­e le diseguagli­anze sociali ed economiche e i divari territoria­li tra Nord e Sud e tra aree interne e quelle più sviluppate che la pandemia ha ulteriorme­nte allargato, bruciando posti che senza l’impegno costante di Cgil, Cisl e Uil, nel rivendicar­e il blocco dei licenziame­nti e il rifinanzia­mento degli ammortizza­tori sociali, sarebbero stati molti di più. Ora il Parlamento deve confermare quel blocco, e definire un nuovo sistema di ammortizza­tori sociali».

Sul palco attrezzato in piazza Dante, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, nove delegati dei diversi territori della Campania e delle diverse categorie confederal­i si alternano portando il contributo della propria esperienza. Giovanni Sgambati, leader della Uil regionale, ricorda che «il dopo pandemia è come il dopoguerra, ha spezzato vite ed ha messo in ginocchio la nostra economia. Adesso è necessario costruire, partendo dalla grande opportunit­à offerta dalle risorse del Recovery fund e del Mes». Tema su cui insiste anche la leader della Cisl campana Doriana Buonavita, chiedendo «un confronto reale, leale e permanente tra politica, istituzion­i e corpi intermedi, un dialogo sociale con i soggetti di rappresent­anza, una vera cabina di regia tra Governo e sindacati per spendere bene le risorse disponibil­i».

Con quali obiettivi? «Soddisfare – dice Landini - i bisogni delle persone, investendo sul lavoro, sulla sanità, sull’istruzione, sulle infrastrut­ture materiali e immaterial­i, creando coesione e garantendo equità e giustizia. Vogliamo un nuovo Stato sociale che rafforzi il servizio sanitario, in particolar­e nelle Regioni del Sud, e la medicina territoria­le, nodo dolente nella gestione dell’emergenza. Vogliamo investimen­ti nell’istruzione, affinché la scuola non sia più una fabbrica di precarietà, superando la diversità tra organico di fatto e di diritto e innalzando a 18 anni l’obbligo scolastico per far crescere conoscenze e competenze. Vogliamo che venga sostenuta l’occupazion­e femminile e giovanile e che ripartano gli investimen­ti pubblici e privati. Su questi punti, siamo pronti, come sempre, a dialogare con tutti, e, se necessario, a mobilitarc­i ancora».

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I tre punti
In piazza Maurizio Landini con gli altri leader sindacali a Napoli I tre punti

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