Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Landini: «Siamo tutti con gli operai Whirlpool»
Il leader Cgil con i segretari campani di Cisl e Uil: più diritti e un nuovo stato sociale
Evita accuratamente di entrare nei temi della campagna elettorale ormai agli sgoccioli, ma non risparmia fendenti nelle varie direzioni. Verso il Governo, a cui chiede di dialogare «perché è necessario che discuta con le parti sociali su come si spendono i fondi europei e su come si fanno quelle riforme che da anni attendiamo». Verso Confindustria, che ha avuto finora «una posizione di chiusura sul rinnovo dei contratti inspiegabile, senza comprendere che non solo c’è una questione giusta di adeguamenti salariali, ma anche una convenienza ad affrontare i problemi assieme, a partire dalla richiesta di una riforma fiscale che punti a defiscalizzare gli aumenti salariali attesi da 12 milioni di lavoratori, e a far crescere il potere di acquisto di quelli che pagano sempre e tutto». Verso le Regioni, a cui ricorda che «non ha senso affrontare ciascuna i problemi di casa sua, perché senza un coordinamento istituzionale difficilmente si esce dalla situazione di difficoltà in cui ci si trova».
Il leader della Cgil Maurizio Landini chiude a Napoli la giornata di mobilitazione nazionale promossa con Cisl e Uil e ricorda che «bisogna ripartire dal lavoro». Rivolgendosi agli operai partenopei della Whirlpool: «La vostra lotta, la vostra battaglia non è una cosa personale che riguarda solo voi ma riguarda tutti noi, l’intera città, l’intero Paese». Poi affronta il tema dei diritti: «Per noi bisogna ripartire da qui, dalla qualità dell’impiego, dalla lotta alla precarietà. Significa avere un progetto generale all’interno del quale il rilancio del Mezzogiorno è condizione decisiva per costruire una autentica Europa del lavoro. Significa contrastare le diseguaglianze sociali ed economiche e i divari territoriali tra Nord e Sud e tra aree interne e quelle più sviluppate che la pandemia ha ulteriormente allargato, bruciando posti che senza l’impegno costante di Cgil, Cisl e Uil, nel rivendicare il blocco dei licenziamenti e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, sarebbero stati molti di più. Ora il Parlamento deve confermare quel blocco, e definire un nuovo sistema di ammortizzatori sociali».
Sul palco attrezzato in piazza Dante, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, nove delegati dei diversi territori della Campania e delle diverse categorie confederali si alternano portando il contributo della propria esperienza. Giovanni Sgambati, leader della Uil regionale, ricorda che «il dopo pandemia è come il dopoguerra, ha spezzato vite ed ha messo in ginocchio la nostra economia. Adesso è necessario costruire, partendo dalla grande opportunità offerta dalle risorse del Recovery fund e del Mes». Tema su cui insiste anche la leader della Cisl campana Doriana Buonavita, chiedendo «un confronto reale, leale e permanente tra politica, istituzioni e corpi intermedi, un dialogo sociale con i soggetti di rappresentanza, una vera cabina di regia tra Governo e sindacati per spendere bene le risorse disponibili».
Con quali obiettivi? «Soddisfare – dice Landini - i bisogni delle persone, investendo sul lavoro, sulla sanità, sull’istruzione, sulle infrastrutture materiali e immateriali, creando coesione e garantendo equità e giustizia. Vogliamo un nuovo Stato sociale che rafforzi il servizio sanitario, in particolare nelle Regioni del Sud, e la medicina territoriale, nodo dolente nella gestione dell’emergenza. Vogliamo investimenti nell’istruzione, affinché la scuola non sia più una fabbrica di precarietà, superando la diversità tra organico di fatto e di diritto e innalzando a 18 anni l’obbligo scolastico per far crescere conoscenze e competenze. Vogliamo che venga sostenuta l’occupazione femminile e giovanile e che ripartano gli investimenti pubblici e privati. Su questi punti, siamo pronti, come sempre, a dialogare con tutti, e, se necessario, a mobilitarci ancora».