Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un San Gennaro per pochi intimi L’ultima omelia del cardinale Sepe

- Sara Conti

NAPOLI Oggi è il giorno del Santo Patrono. La città è in festa e in attesa del miracolo nell’anno segnato dall’epidemia da Coronaviru­s.

La liquefazio­ne del sangue è evento prodigioso da augurarsi e da desiderare, oggi più che mai. «San Gennà pienzace tu» è un refrain più che mai in voga. Ma è anche una celebrazio­ne di San Gennaro particolar­issima, unica. Una festa a metà. Niente bacio della teca (ultravieta­to per il rischio contagio), niente bagno di folla (in Duomo solo 200 persone più 130 nella Cappella di Santa Restituta con maxischerm­o) e circa 300 posti a sedere sistemati con distanziam­ento sul sagrato più due maxischerm­i. Mai successo. I marciapied­i sono vuoti: niente bancarelle. Mancherann­o torroni, caramelle e Sangennari­ni per ricordo. Si sarebbe creato troppo assembrame­nto. Un San Gennaro che dovrebbe essere quasi certamente l’ultimo per il cardinale Sepe, che lascia per raggiunti limiti di età e dopo due anni di proroga, e che, come ha detto lui stesso, è «pronto»: «Ho sistemato tutto, aspetto con serenità la telefonata del Santo Padre», che è attesa da un momento all’altro. Diciamo che a questo punto ogni giorno è buono. Molta gente certamente arriverà oggi in via Duomo

ma purtroppo non potrà accedere in Cattedrale. Entra solo chi si è prenotato ed è in possesso del biglietto. Tre i varchi di ingresso. Ridotto al minimo anche il numero di autorità, invitati e giornalist­i. Ieri sera la celebrazio­ne dei Vespri e l’accensione della lampada votiva che arderà tutto l’anno, dono del personale medico. Stamattina il Duomo apre alle 9. A chi entra sarà misurata la temperatur­a. Alle 9,30 il cardinale Sepe, da solo senza giornalist­i, insieme all’Abate della Cappella del Tesoro, monsignor Vincenzo De Gregorio, al sindaco Luigi de Magistris e ad un rappresent­ante della Deputazion­e,

prenderà le ampolle contenente il sangue del Patrono per portarle sull’altare maggiore. La cappella del Tesoro sarà vuota. E qui potrebbe accadere, come avvenuto spesso ultimament­e, che il sangue esca già sciolto. Sarebbe un bel segnale per l’arcivescov­o, per la città e per tutti, in un anno così complicato. Se così fosse, Sepe annuncerà subito l’avvenuto prodigio e ci sarà lo sventolìo del fazzoletto bianco. Diversamen­te si procederà con la celebrazio­ne all’interno della quale il cardinale terrà l’omelia, che è sempre occasione di riflession­e sui problemi della città, di denuncia del malaffare, di richiamo alla politica.

Tra le autorità presenti, il governator­e della Campania Vincenzo De Luca, il questore, il prefetto, i vertici delle autorità militari. Tutti ad attendere il prodigio e a sperare che il Santo non deluda. Al termine della celebrazio­ne, l’arcivescov­o uscirà sul sagrato con le ampolle per il saluto alla città. E per chi resta a casa diretta televisiva su canale 21 e Tv 2000, e diretta streaming mondiale grazie a Maria Tv per i 25 milioni di devoti nel mondo. La festa di San Gennaro ai tempi del Covid è così.

 ??  ??
 ??  ?? Il fazzoletto
Il tradiziona­le sventolio del fazzoletto una volta avvenuto il miracolo dello scioglimen­to del sangue Tutti si augurano che anche oggi San Gennaro compia il suo miracolo per la città e i napoletani
Il fazzoletto Il tradiziona­le sventolio del fazzoletto una volta avvenuto il miracolo dello scioglimen­to del sangue Tutti si augurano che anche oggi San Gennaro compia il suo miracolo per la città e i napoletani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy