Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Enzo d’Errico A SCUOLA NELL’ERA COVID COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA

- Paola Gentile Napoli

Caro direttore, insegno lettere in un liceo scientific­o e sono mamma di tre figli. Il piccolo è alle elementari, il secondo in terza media e il primo al terzo anno di liceo. Anche mio marito insegna presso l’università del Molise. La riapertura di scuole e atenei nella nostra famiglia, insomma, è vissuta con particolar­e trepidazio­ne. E con grande lucidità devo sottolinea­re che questo clima di incertezza non aiuta. Non è il Covid che ci spaventa, ma l’idea che non ci sia una politica in grado di guardare al futuro con idee chiare. L’istruzione è una priorità assoluta e lo svantaggio che stanno accumuland­o ragazzi che vivono realtà familiari poco stimolanti sarà un prezzo altissimo da pagare.

Cara professore­ssa, ono d’accordo con lei tranne che su un punto: il Covid deve spaventarc­i, eccome. A sentire le dichiarazi­oni di alcuni luminari e a guardare le immagini delle discoteche affollate, sembrava che l’emergenza sanitaria fosse ormai alle spalle. E oggi paghiamo il prezzo di tanta incoscienz­a. Detto ciò, è giusto che i nostri figli e i loro insegnanti tornino a scuola, pur nella consapevol­ezza che le misure preventive adottate potranno arginare il rischio di nuovi contagi ma non cancellarl­o. Ecco, penso che la ricetta giusta per affrontare questa nuova sfida nasca dalla miscela di due ingredient­i: l’indispensa­bile prudenza e il necessario coraggio. Purtroppo ha ragione quando afferma che la politica, sul fronte dell’istruzione, ha poche idee e per lo più confuse. Ma

Sera così anche prima della pandemia. Immaginava che sarebbe cambiato qualcosa? Se l’ha fatto, è un’incantevol­e sognatrice. Siamo riusciti a scaraventa­re la formazione dei nostri giovani agli ultimi posti nella graduatori­a degli investimen­ti pubblici, un po’ come è accaduto per la sanità. E oggi che dobbiamo ricucire quei tagli non sappiamo da che parte cominciare. Sappiamo soltanto che a farne le spese saranno i più deboli: disabili, poveri, ragazzi con famiglie difficili. Come prima, più di prima. In ogni caso, giovedì 24 alle 18, a Casa Corriere si discuterà di scuola con il vice ministro Anna Ascani e l’assessore regionale Lucia Fortini. Se avrà tempo, spero che seguirà il dibattito sul nostro Facebook o su quello del Corriere della Sera. Potrebbe essere l’occasione giusta per ottenere qualche risposta.

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