Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Enzo d’Errico A SCUOLA NELL’ERA COVID COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA
Caro direttore, insegno lettere in un liceo scientifico e sono mamma di tre figli. Il piccolo è alle elementari, il secondo in terza media e il primo al terzo anno di liceo. Anche mio marito insegna presso l’università del Molise. La riapertura di scuole e atenei nella nostra famiglia, insomma, è vissuta con particolare trepidazione. E con grande lucidità devo sottolineare che questo clima di incertezza non aiuta. Non è il Covid che ci spaventa, ma l’idea che non ci sia una politica in grado di guardare al futuro con idee chiare. L’istruzione è una priorità assoluta e lo svantaggio che stanno accumulando ragazzi che vivono realtà familiari poco stimolanti sarà un prezzo altissimo da pagare.
Cara professoressa, ono d’accordo con lei tranne che su un punto: il Covid deve spaventarci, eccome. A sentire le dichiarazioni di alcuni luminari e a guardare le immagini delle discoteche affollate, sembrava che l’emergenza sanitaria fosse ormai alle spalle. E oggi paghiamo il prezzo di tanta incoscienza. Detto ciò, è giusto che i nostri figli e i loro insegnanti tornino a scuola, pur nella consapevolezza che le misure preventive adottate potranno arginare il rischio di nuovi contagi ma non cancellarlo. Ecco, penso che la ricetta giusta per affrontare questa nuova sfida nasca dalla miscela di due ingredienti: l’indispensabile prudenza e il necessario coraggio. Purtroppo ha ragione quando afferma che la politica, sul fronte dell’istruzione, ha poche idee e per lo più confuse. Ma
Sera così anche prima della pandemia. Immaginava che sarebbe cambiato qualcosa? Se l’ha fatto, è un’incantevole sognatrice. Siamo riusciti a scaraventare la formazione dei nostri giovani agli ultimi posti nella graduatoria degli investimenti pubblici, un po’ come è accaduto per la sanità. E oggi che dobbiamo ricucire quei tagli non sappiamo da che parte cominciare. Sappiamo soltanto che a farne le spese saranno i più deboli: disabili, poveri, ragazzi con famiglie difficili. Come prima, più di prima. In ogni caso, giovedì 24 alle 18, a Casa Corriere si discuterà di scuola con il vice ministro Anna Ascani e l’assessore regionale Lucia Fortini. Se avrà tempo, spero che seguirà il dibattito sul nostro Facebook o su quello del Corriere della Sera. Potrebbe essere l’occasione giusta per ottenere qualche risposta.