Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’accordo di governo funziona a Caivano Ma a Giugliano e a Pomigliano d’Arco si va al ballottaggio
Di Maio: al lavoro per unire la coalizione nel 2021
L’accordo di governo testato in tre comuni (su sei in tutta Italia) porta a un solo risultato chiaro: quello di Caivano, con Vincenzo Falco eletto al primo turno col 52,5 per cento. Per Luigi Di Maio e i vertici del Pd dovranno passare ancora quindici giorni di passione. Perché né a Pomigliano (città natale del ministro degli Esteri), né a Giugliano è stata buona la prima. Nell’ex Stalingrado, espugnata dieci anni fa dal sindaco socialista di centrodestra Lello Russo, sarà ballottaggio tra il grillodimaiano Gianluca Del Mastro che ha raggiunto quota 45,2 per cento e la vicesindaca uscente Elvira Romano ferma al 35,6 per cento. E dire che Di Maio s’è speso molto per Del Mastro, ma a Pomigliano i 5 Stelle non sono neanche arrivati primi (10 per cento) superati anche se di un solo punto dal Partito democratico. Elvira Romano, senza simboli di partito, con sole liste civiche di ispirazione russiane, immortalata negli ultimi giorni di campagna elettorale con Matteo Renzi, ha comunque frenato il matrimonio giallorosso. A Giugliano, invece, è una sfida tutta interna al centrosinistra. Col fortissimo sindaco uscente Antonio Poziello, defenestrato dal Pd, ma sostenuto da deluchiani e renziani, che supera il 38 per cento. Mentre il segretario dem, candidato giallo-rosso e arancione (sì c’è pure il sostegno di Alessandra Clemente), Nicola Pirozzi è al 35 per cento con risultati di lista davvero deludenti: i dem sono sotto il 9 per cento, il Movimento 5 Stelle addirittura terzo con meno del 6 per cento. Detto questo sia il Pd sia i 5 Stelle rivendicano la bontà dell’accordo. Di Maio stesso rilancia guardando al 2021: «Dobbiamo fare un tavolo nazionale per mettere insieme le forze della coalizione di governo. Sono contento che in tutti i Comuni dove ci sono le coalizioni andiamo al ballottaggio. È un segnale per il futuro». «Per il Pd il dato è estremamente positivo — spiega il segretario provinciale Marco Sarracino —: al momento su 18 comuni sopra i 15 mila abitanti, confermiamo otto sindaci, ne perdiamo tre a Casalnuovo, Poggiomarino e Sant’Anastasia e andiamo al ballottaggio in ben 5 comuni dove il Pd non era mai arrivato. Quindi l’accordo ci ha resi competitivi, checché ne dica qualcuno». «La risposta al lavoro fatto per le alleanze nei comuni della Campania è nei risultati che leggiamo in queste ore e che confermano la bontà della nostra scelta — incredibilmente afferma Luigi Iovino, parlamentare pentastellato e facilitatore campano —. La gente ha creduto nel progetto, così come ha accordato piena fiducia agli uomini che abbiamo scelto per rappresentarli, persone di valore espressione della società civile, stimate e apprezzate per impegno e competenza e per storia personale che parla per loro». Fanno il pieno di voti e soprattutto bissano la vittoria i due sindaci uscenti di Ercolano e San Giorgio a Cremano. Nel comune degli Scavi il renziano Ciro Buonajuto sfiora quota 80 per cento con il Pd che vola quasi al 38 per cento e Italia Viva al 22,3. Stravince a San Giorgio anche Giorgio Zinno con il 67 per cento e il Pd quasi al 22. A Pompei per soli 58 voti vince Carmine Lo Sapio, il segretario del Pd disconosciuto dal partito provinciale.
A Sorrento, città governata dalla Lega, sarà ballottaggio invece tra il civico Mario Gargiulo (fermo al 38 per cento) e Massimo Coppola (civiche+Pd) al 37 per cento. Ultima notazione da fare: Poggiomarino. È il paese del segretario regionale del Pd, Leo Annunziata, sfiduciato al suo secondo mandato. Ebbene, per non tradire la più fervida fantasia, i dem qui hanno perso. Alla fine ha vinto Maurizio Falanga col 58,7 per cento dei voti. L’avversario dem Giuseppe Annunziata si è fermato al 41,8 per cento.
A Ercolano Ciro Buonajuto sfiora l’80 per cento delle preferenze A San Giorgio Zinno si conferma con il 67 per cento dei voti