Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Alla Sanità nasce «Svincoli», il Sud che si narra da sé
Èpartita davanti al tavolino di un bar, quest’avventura, in un pomeriggio fumoso. Padre Antonio Loffredo raccontava a Edgar Colonnese e a me un po’ di aneddoti - un bel po’... - sul Rione Sanità, alla sua maniera, ovvero spaziando da Caravaggio al migliore pagnottiello, dagli affreschi del II secolo delle Catacombe di San Gennaro alla signora del primo piano di via Santa Maria Antesaecula.
Allora ci siamo detti: perché non raccoglierle tutte, queste storie? Perché non far parlare il quartiere? Perché non riappropriarsi di un territorio anche grazie all’immaginazione, così che la città possa raccontarsi dal Sud, in prima persona? Tante autrici e autori napoletani hanno aderito con entusiasmo al progetto e tanti «italiani» ben presto vi parteciperanno. Ognuno intraprenderà un proprio viaggio emotivo e sentimentale tra le strade della Sanità, restituendone uno scorcio del tutto personale così da comporre, assieme agli altri, una topografia dell’anima. Dalla
Sanità, da Napoli, guardando all’Europa, gli sVInCOLI sono i percorsi alternativi, le svolte impreviste per riappropriarsi della narrazione del sé, che il meridione ha sempre delegato ad altri. La presunta subalternità è infatti figlia di un inganno, che può essere smontato immergendosi, ciascuno con le proprie forme espressive, in una nuova visione: racconti, pamphlet, reportage, dialoghi...
I primi due titoli, incorniciati dalle copertine di Gabriele Rollin, segneranno per altro il 10 ottobre l’esordio narrativo di due saggisti e giornalisti: Agnese Palumbo, con la storia caravaggesca Di sangue e di altre cure, che segue le tracce di un pittore idealista e innamorato della Napoli del ‘600, svelando il mistero attorno un dipinto collocato nella basilica di Santa Maria della Sanità, su cui solo recenti analisi radiografiche hanno consentito di far luce; e Pier Luigi Razzano, con Amici perduti, una storia di amicizia, calcio e segreti perduti e ritrovati tra il dopoguerra e il presente, tra bambini cresciuti con severità da adulti fin troppo impauriti del futuro. Seguiranno i libri di Diana Lama e Antonio Menna, e poi ancora di Sara Bilotti, Martin Rua, Patrizia Rinaldi, Andrea Longo, Peppe Lanzetta, Francesco Costa... Il nuovo Rione Sanità nasce da un sogno e una visione: mostrare come, con le proprie energie, un pezzetto di quel Sud così poco indipendente e normalmente ritenuto improduttivo abbia la possibilità di risollevarsi coinvolgendo la comunità degli abitanti e dei suoi preziosi, folli, scatenati, appassionati giovani creativi (poi riunitisi nella cooperativa della Paranza) a cui, oggi si uniscono le migliori energie della cultura napoletana. Una factory? Una nouvelle vague? Per ora sVInCOLI è un sogno e un’ambizione: quello di restituire una voce alla città, per la città, coinvolgendo e unendo le energie dei migliori autori napoletani. Che a tutt’oggi - il Corriere del Mezzogiorno lo ha analizzato e ricordato a più riprese - sono oltre un centinaio.
Nasce da una chiacchierata con padre Loffredo ed Edgar Colonnese