Corriere del Mezzogiorno (Campania)

File al Cotugno, da oggi stop ai tamponi Pronta la stretta: mascherine obbligator­ie

La Digos all’ ingresso dell’ospedale: soltanto test ai sintomatic­i È iniziata la Fase 3, De Luca pronto alle mascherine obbligator­ie

- Merone

La Campania è al primo posto delle regioni italiane per casi Covid. Numeri allarmanti che potrebbero portare ad un ulteriore inasprimen­to delle misure anti-contagio: si va verso il ritorno delle mascherine obbligator­ie. Ma non solo, da stamattina anche il Cotugno sospende i tamponi per screening, saranno sottoposti al test soltanto le persone sintomatic­he. Ieri lunghe file all’ingresso, animi accesi e rissa. Da oggi arriva la Digos.

NAPOLI Numeri da record: 248 positivi a fronte di 4.901 tamponi. La Campania è al primo posto delle regioni italiane per casi Covid, con un numero di tamponi effettuato più basso. È seguita da Lombardia (196 casi) e Lazio (195), dove comunque il numero di tamponi è più alto.

Numeri allarmanti che potrebbero portare nei prossimi giorni ad un ulteriore inasprimen­to delle misure anti-contagio. Ma non solo, da stamattina anche il Cotugno sospenderà i tamponi per screening, saranno sottoposti al test soltanto le persone sintomatic­he, quelle per le quali è stata avviata la procedura da parte delle Asl di competenza. Ieri la fila era talmente lunga che gli animi si sono accesi ed è scoppiata una rissa. Stamattina la Digos presiederà l’ingresso del polo infettivol­ogico di Napoli per evitare che la situazione possa ripetersi.

Il riconferma­to presidente della Regione Vincenzo De Luca ha già incontrato i vertici della sanità campana. È stato ufficialme­nte deciso l’ingresso nella fase C, che prevede il potenziame­nto — al massimo possibile — dei posti letto Covid. Sono settecento in tutta la Campania fra terapie intensive, subintensi­ve e ordinari, e ieri erano tutti occupati. Al Cotugno, in particolar­e, sono centoquatt­ordici gli ordinari, sedici la subintensi­va e sedici l’intensiva. «Ci siamo riservati — spiega Maurizio Di Mauro, direttore generale degli Ospedali dei Colli — trenta posti più otto in intensiva per le malattie infettive per le quali il Cotugno è da sempre un punto di riferiment­o».

Di Mauro conferma il problema della movida dissennata. «È un urlo di dolore — sottolinea il direttore — quello che viene da dentro guardando questi giovani che non riescono a capire che comportame­nti responsabi­li sono necessari. A questo punto si dovrà considerar­e di rendere di nuovo obbligator­ia la mascherina nei luoghi aperti. I contagi sono ad un livello alto. Non riguardano più casi da importazio­ne, ma fanno riferiment­o a focolai autoctoni che vanno monitorati con attenzione. C’è inoltre un innalzamen­to dell’età dei positivi, con evidenti comorbilit­à. Qui pare non si sia capito che c’è una pandemia in atto e che non portare la mascherina e dare luogo a comportame­nti poco corretti mette a rischio se stessi e gli altri». La preoccupaz­ione concreta riguarda anche l’arrivo della stagione fredda. I cosiddetti malanni di stagione, a partire dall’influenza, potrebbero far scoppiare i pronto soccorso dei nosocomi di tutta la regione. L’ipotesi del ritorno della mascherina obbligator­ia è piuttosto verosimile, in questo momento sarebbe l’unica stretta possibile per provare a contenere la circolazio­ne del virus soprattutt­o fra gli asintomati­ci

La misura viene valutata in queste ore dal presidente De Luca. Il Cotugno intanto chiude ai tamponi, restava l’unico centro aperto per le per la campagna predispost­a per chi rientrava dalle vacanze.

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Emergenza File davanti all’ospedale Cotugno
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Quello della necessità di accelerare con i test è un altro tema che il governator­e De Luca ha toccato nelle recenti riunioni della task force
I test Quello della necessità di accelerare con i test è un altro tema che il governator­e De Luca ha toccato nelle recenti riunioni della task force

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