Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Martusciel­lo: per ripartire cento eventi nei Comuni A Napoli un sindaco civico

L’europarlam­entare: «Aprire FI alle energie sane»

- di Angelo Agrippa

Fulvio Martusciel­lo, europarlam­entare azzurro, è considerat­o tra i pochissimi vincitori del centrodest­ra, avendo sostenuto Annarita Patriarca, prima eletta in Forza Italia con 11 mila preferenze. Ma ora come si ricostruis­ce sulle macerie elettorali?

«Voltando pagina, riconoscen­do il merito del lavoro a chi sa rappresent­are il territorio. Spero che a Patriarca sia conferita la guida del gruppo in consiglio regionale. Dal 2015 ad oggi si sono sempre più ristretti gli spazi di agibilità politica in FI. Bisogna riaprire alla società civile, alle energie sane, come quando potevamo vantare presenze come quelle del notaio Laurini, del magistrato

Ambrosio, di manager come Azzolini. Non è un caso se un imprendito­re napoletano come Franco Silvestro, candidato alle Regionali, riesca a raccoglier­e 4mila preferenze solo a Napoli, alla sua prima esperienza elettorale. Se c’è proposta di qualità, c’è anche riscontro di qualità».

Come vi prepareret­e alle Comunali di Napoli?

«Non credo vi sia chi nel centrodest­ra, dopo quanto accaduto, possa reclamare il diritto di imporre candidati a sindaco. Occorre un bagno di umiltà, ricucire il tessuto connettivo e individuar­e, al di là dei partiti, personalit­à in grado di interloqui­re con la comunità cittadina. A Napoli c’è bisogno di un candidato interclass­ista e intergener­azionale».

Basta questo?

«No, dobbiamo organizzar­e cento eventi, iniziative, dibattiti da qui alla fine dell’anno in tutti i Comuni per tornare a parlare alla base del partito, agli imprendito­ri, ai profession­isti. Ripeto: chiudiamo l’ultima pagina del libro e ricomincia­mo a scriverne un altro».

E i conti con Cesaro?

«Ha rinunciato alla candidatur­a. Ora abbiamo una nuova rappresent­anza in consiglio regionale, si vada avanti dando fiducia alla nuova squadra e a chi ci ha messo la faccia, in queste elezioni, senza neanche ottenere il seggio. Che pessima abitudine è quella di dimenticar­si di chi contribuis­ce, comunque, ad una battaglia elettorale».

A Lacco Ameno è scoppiato un putiferio sul riconteggi­o delle schede e per il pari tra il candidato sindaco e coordinato­re campano De Siano e l’ex sindaco Pascale.

«E dire che Pascale era il sindaco di FI che accolse Berlusconi. Poi sfiduciato. Si prenda esempio dal sindaco di Puglianell­o, dove FI è al 63%, che non volevano ricandidar­e. Lo ha dovuto difendere Tajani per vederlo in corsa».

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Un candidato intergener­azionale e interclass­ista per la città

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