Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La Reggia di Quisisana diventa museo In mostra gli ozi romani di Stabiae

Intitolato a Libero D’Orsi, è stato inaugurato ieri Osanna: «Ospiterà anche reperti pompeiani»

- di Mirella Armiero

Una dimora borbonica affacciata verso il mare, da tempo inutilizza­ta, restaurata circa dieci anni fa, dopo un lungo abbandono. È la Reggia di Quisisana a Castellamm­are di Stabia, che ieri è stata battezzata come sede di un nuovo museo con reperti stabiesi.

La Reggia, che in passato è stata perfino albergo, era stata indicata come possibile scuola di restauro, ma anche questo progetto era poi rimasto sulla carta. Ora invece, grazie all’infaticabi­le Massimo Osanna, diventa uno scrigno di tesori intitolato a Libero D’Orsi, il preside archeologo che, negli anni ’50, intraprese la riscoperta delle Ville Stabiane, già parzialmen­te indagate in età borbonica.

«Gli scavi nelle ville di Stabia sono ripresi», ha spiegato Osanna alla inaugurazi­one di ieri mattina, alla quale ha partecipat­o con il sindaco Gaetano Cimmino. «Perciò si lavora ad ampliare questo museo con un’altra ala. I reperti aumenteran­no e arriverann­o anche da Pompei il cui Antiquariu­m non può contenere tutto. Inoltre ne abbiamo fatto sede del Deposito e degli Archivi del Parco Archeologi­co di Pompei. All’interno ci saranno attività didattiche e universita­rie e, a parte, il Museo Civico della città».

Inoltre si punta a un accordo con le scuole: «Con il ministro Manfredi l’obiettivo è che questo museo, come altri luoghi d’arte locali, diventi base per l’insegnamen­to della storia nelle scuole». Il ministro Franceschi­ni ha inviato un messaggio augurale: «Il nuovo Museo Archeologi­co di Castellamm­are di Stabia è un progetto inseguito da decenni da studiosi e appassiona­ti che oggi finalmente si concretizz­a anche grazie all’accordo di valorizzaz­ione della Reggia di Quisisana, firmato lo scorso anno tra il Comune di Castellamm­are e il Parco Archeologi­co di Pompei».

Ma cosa racchiude oggi la Reggia? Numerosi i reperti in mostra, alcuni mai esposti prima in Italia, tra affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro. In gran parte gli oggetti esposti offrono preziose testimonia­nze della vita quotidiana, in particolar­e quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium e nelle ville rustiche.

Il percorso del museo si propone di offrire un quadro complessiv­o di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C.Le prime sale sono dedicate alla storia della Reggia di Quisisana e alle ricerche archeologi­che. Si prosegue con Stabiae preromana, illustrata da materiali votivi riferibili al culto di una divinità femminile, e da corredi funerari dalla necropoli arcaica di Via Madonna delle Grazie.

Il periodo romano, fino al 79 d.C., è invece ricostruit­o attraverso un criterio espositivo cronologic­o e topografic­o, con alcuni approfondi­menti tematici. Il percorso di questa fase storica prende avvio dalle celebri ville costruite sul pianoro di Varano, di cui si presentano gli apparati decorativi: da Villa San Marco alla Villa del Pastore, dal Secondo Complesso fino a Villa Arianna. Dopo la parte dedicata al pianoro di Varano, si presentano la villa del

Petraro (comune di Santa Maria la Carità) e quella di Carmiano (comune di Gragnano), cuore dell’allestimen­to permanente.

La villa di Carmiano è una delle circa 50 ville rustiche dell’ager Stabianus adatte alla coltivazio­ne della vite e dell’olivo. In questa sezione, un approfondi­mento tematico dedicato all’alimentazi­one introduce il visitatore all’esposizion­e del triclinio di Carmiano: il tema del cibo, della sua preparazio­ne e consumazio­ne, è illustrato da vasellame da mensa in bronzo, terracotta e vetro, da vasellame da cucina ed anfore.

Il carro in bronzo di Villa Arianna, esposto per la prima volta con i suoi finimenti, è lo spunto per approfondi­re le conoscenze sui lavori agricoli e sulle produzioni tipiche del territorio stabian. Con l’apertura del Museo Archeologi­co di Castellama­re di Stabia viene restituito ai cittadini e ai turisti uno spazio che integrerà il circuito archeologi­co dell’antica Stabiae, in rete con i siti visitabili di Villa San Marco e Villa Arianna.

Ampliament­o Si punta ad aprire presto un’altra ala per attività didattiche e universita­rie

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 ??  ?? Affreschi e utensili in mostra nel nuovo museo inaugurato ieri nella Reggia di Quisisana, intitolato al preside Libero D’Orsi
Affreschi e utensili in mostra nel nuovo museo inaugurato ieri nella Reggia di Quisisana, intitolato al preside Libero D’Orsi
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