Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dalla Poerio al Fonseca, trenta istituti sotto pressione

Disagi e lentezza nella didattica a distanza

- Di Fabrizio Geremicca

Secondo caso di positività al coronaviru­s e seconda chiusura in una settimana alla Carlo Poerio, la scuola media che ha sede a Napoli al Corso Vittorio Emanuele. Come sette giorni fa, anche in questo frangente il contagio parrebbe che sia avvenuto al di fuori dell’istituto scolastico, perché il ragazzo è figlio di genitori i quali erano a loro volta risultati positivi. Domani scuola chiusa per la sanificazi­one straordina­ria e la notizia ha suscitato qualche protesta da parte di alcune famiglie, secondo le quali non si sarebbe provveduto adeguatame­nte ad organizzar­e la didattica a distanza.

Alcuni di loro lamentano che i loro figli in questo primo scorcio di anno scolastico hanno frequentat­o per poche ore al giorno – circa tre - complice la mancanza di docenti dopo lo sdoppiamen­to di ogni classe in due gruppi per limitare l’affollamen­to.

Vorrebbero, dunque, adottare la didattica a distanza. La quale, però, non è prevista dal ministero dell’Istruzione per le medie se non in caso di nuova chiusura delle scuole e non può essere praticata dagli istituti i quali – è il caso della Poerio – abbiano avuto accesso ai finanziame­nti per incrementi di organico dei docenti predispost­i appunto per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s.

A luglio la scuola, che all’epoca aveva ancora come dirigente Daniela Paparella – aveva presentato domanda di

risorse per 65 docenti. Ne ha ottenute per una ventina e non tutti sono già in servizio. Non è certo l’unica scuola in difficoltà, peraltro, la Poerio. Il primo caso accertato si è verificato due settimane fa all’istituto Fonseca. E’ toccato poi al Volta, al Mario Pagano, al Pontano, al Righi, all’Umberto, al Pansini, al Giovan Battista Vico, alla scuola americana di Bagnoli, al Vittorio Emanuele, alla Elsa Morante, alla Tito Livio.

A metà della settimana che si è appena conclusa erano già più di trenta gli istituti scolastici napoletani interessat­i da almeno un caso di positività. Lo stesso è accaduto in provincia di Napoli e nella regione. Finora non si registrano focolai di contagio, però, e la positività non ha dato mai luogo a seri problemi di salute tra gli studenti. Ed è l’unica buona notizia in un quadro generale complesso.

Molti genitori lamentano anche le poche ore di frequenza dei figli

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