Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Luminarie, le imprese: sul bando Fiola sbaglia
NAPOLI I professionisti delle luminarie non ci stanno. E passano al contrattacco con forza. Non è piaciuta a nessuno di loro la polemica innescata dal presidente della Camera di Commercio, Ciro Fiola, che ha sottolineato la mancanza di partecipazione al bando indetto per le luci di Natale. Un milione e mezzo a disposizione per illuminare la città in occasione delle feste, che adesso rientrerà nel bilancio ordinario. «Il sospetto — le parole di Fiola che hanno fatto sobbalzare gli addetti ai lavori — è che sia un cartello di imprese che intende condizionare le scelte strategiche dell’Ente».
Antonio Criscuolo è uno storico operatore, titolare di una azienda di luminarie campane. «La gara è stata fatta male — sottolinea con forza —. Eravamo tutti a conoscenza del bando e tutti siamo consapevoli che si tratta di richieste poco centrate, avanzate senza alcuna competenza. Nessuno di noi si è fatto avanti e nessuno si farà mai avanti a queste condizioni. Si tratta di oltre cinquanta chilometri di strade che non è possibile coprire e illuminare con il costo messo in preventivo e comunque il progetto andava avviato con mesi di anticipo. Immaginare di vestire di luci la città da Scampia al Vomero, dal centro all’Arenella in un mese e mezzo non è possibile. Servivano almeno tra i quattro e i cinque mesi di lavoro fatto bene».
L’accenno al «cartello di settore» ha fatto sobbalzare gli operatori che definiscono queste considerazioni legate a logiche del passato, che mai hanno caratterizzato il comparto. «Altro che cartello: sono loro che fanno le gare senza conoscere la materia — dice Criscuolo —. È offensivo solo pensare che si tratti di un cartello, la gara andava fatta mesi fa. Mai come quest’anno il nostro settore è in ginocchio. A parte poche cose sporadiche, non abbiamo proprio lavorato. Neanche un evento vero ci ha sostenuto. Siamo stati abbandonati in questa situazione particolarmente difficile ma ci siamo rimboccati le maniche. Nella storia di noi luminaristi, per la prima volta, ci siamo messi insieme con un approccio interregionale. Siamo solo in attesa di ricevere il codice Ateco. Ci siamo associati a livello nazionale ed è assurdo e offensivo che si parli di cartello. La categoria è seriamente risentita da considerazioni del tutto gratuite che non hanno mai riguardato tutti quelli che fanno questo lavoro. Sono logiche che appartengono ad altri e che vengono tirate in ballo solo per fare polemica».