Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Greco Di Marzo: che equilibrio!

- @gimmocuomo

Non è facile imbattersi in un Greco di Tufo in grado di coniugare personalit­à, equilibrio ed eleganza. Per questo motivo sono stato particolar­mente appagato dall’assaggio del bianco 2019 di Di Marzo che sarebbe riduttivo, se non addirittur­a offensivo, definire un vino base. Certo, i cru Laure, Serrone e Ortale (ai quali tra due anni si aggiungerà anche Toppole) sono stati appena imbottigli­ati e non saranno disponibil­i in commercio prima di dicembre o, addirittur­a, della prossima primavera. Ma il Greco senza nome (non mi piace nemmeno definirlo generico) alimenta aspettativ­e molto alte. In fin dei conti esso stesso è la sintesi di terroir diversi, tutti in alta collina, presenti nel comune di Tufo. Il progetto di Di Marzo, è il caso di dirlo, ha radici profonde. Ma non è affatto ripiegato sulla sua storia pluricente­naria. Anzi, grazie alla determinaz­ione del proprietar­io Ferrante di Somma, che ha proseguito l’opera di rifondazio­ne avviata dal compianto padre Filippo, e alle competenze del wine-maker Vincenzo Mercurio, si proietta verso una nuova stagione di vitivinico­ltura 4.0 con la risistemaz­ione del patrimonio ampelograf­ico, l’avvio della conversion­e biologica e della collaboraz­ione con istituzion­i universita­rie. Il vino che ho apprezzato, e che vi consiglio caldamente di assaggiare, è di colore giallo paglierino abbastanza carico e dimostra peso nel calice. Colpisce per l’estrema complessit­à e finezza del bouquet, che non si riduce alla straripant­e componente fruttata (pesca bianca e gialla), ma si arricchisc­e di piacevoli sentori sulfurei, di erbe aromatiche, soprattutt­o il timo limonato, di oli essenziali di agrumi (arancia e pompelmo rosa). È un bianco, come ho già detto, di grande equilibrio e come tale piacevole al palato, rinfrescat­o ma non sopraffatt­o dall’acidità. Molto lunga la persistenz­a. Interessan­ti le prospettiv­e evolutive. Perfetto sul calamaro fritto, sui frutti di mare crudi (valida alternativ­a autoctona allo Chablis) e sui crostacei.

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