Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sorpresa, Campania in «giallo»

È nella fascia con minori restrizion­i. Bar e ristoranti aperti, le scuole restano chiuse

- Agrippa, Cuozzo, Merone, Rossano, Russo

Da arancione a giallo. Ma con le scuole che in Campania, benché la classifica­zione cromatica preveda la didattica in presenza tranne che per le superiori di secondo grado, rimarranno chiuse per effetto delle precedenti ordinanze della Regione. Mentre bar e ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18 e per l’asporto fino alle 22. È un mistero stinto quello consumatos­i tra riunioni, provvedime­nti sospesi e Dpcm in freezer fino a domani. De Luca: «Si assumerà, il Governo, la responsabi­lità sanitaria e sociale conseguent­e alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizz­ate».

Da arancione a giallo. Ma con le scuole che in Campania, benché la classifica­zione cromatica preveda la didattica in presenza tranne che per le superiori di secondo grado, rimarranno chiuse per effetto delle precedenti ordinanze della Regione. Mentre bar e ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18 e per l’asporto fino alle 22.

È un mistero stinto quello consumatos­i tra riunioni e Dpcm in freezer fino a domani. Tanto che la premialità gialla alla Campania ha fatto gridare allo scandalo l’assessore al bilancio del Piemonte. La tensione tra Governo e Regioni si è fatta sentire sin dal mattino, quando Vincenzo De Luca ha dovuto incassare la bocciatura delle sue richieste — i ristori immediati, i congedi parentali alle mamme lavoratric­i e le misure restrittiv­e a livello nazionale — ed ha vergato una nota grondante accuse contro l’esecutivo. «Si assumerà, il Governo, la responsabi­lità sanitaria e sociale conseguent­e alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizz­ate». Tono pesante e parole appuntite. «L’ultimo Dpcm — ha continuato — stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francament­e che sia una misura più contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini. Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo. Ci si domanda, inoltre, cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole. Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. È francament­e sconcertan­te».

Forse per esorcizzar­e la tensione, da Roma hanno liquidato l’intemerata di De Luca con sufficienz­a. Ma dà sicurament­e fastidio che il presidente campano continui a battere i pugni sul tavolo e non presti ascolto alle raccomanda­zioni del Quirinale di disporsi alla massima collaboraz­ione istituzion­ale. Si sa, il Governo avrebbe preferito che fossero le Regioni ad impugnare il bisturi per tagliare contatti e mobilità sociale. Ma De Luca ha spinto perché avvenisse il contrario. «Se introduces­simo misure uniche in tutta Italia — ha ribattuto il premier Conte — produrremm­o un duplice effetto negativo: non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporre misure irragionev­olmente restrittiv­e dove la situazione è meno grave». Per De Luca il contagio è ormai diffuso: «Si trovano nel dpcm — ha sottolinea­to — anche misure utili e significat­ive. Ma è evidente la linea generale assunta dal Governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzion­e del contagio, si sceglie di intervenir­e dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabi­le e soprattutt­o poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizio­ni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammatici­tà della situazione». Tuttavia la Campania, benché il direttore Prevenzion­e del ministero della Salute, Gianni Rezza, abbia sottolinea­to che «in valore assoluto resta tra le regioni più colpite» dal Covid, per ora resta nel purgatorio della fascia gialla. Che non significa essere fuori pericolo. Lo dicono chiarament­e i numeri del nuovo record di contagi: 4181 a fronte di 21 mila 684 tamponi. Mentre si segnalano 15 persone decedute e 397 guarite. Soltanto la percentual­e dei positivi rispetto ai tamponi cala un poco, passando dal 21,5% al 19,2 di ieri.Ed ora preoccupa pure la mancanza di bombole di ossigeno, tanto che le farmacie lanciano un appello per la restituzio­ne delle bombole vuote.

«De Luca — ha commentato Stefano Caldoro, aprendo anche ad una collaboraz­ione responsabi­le — prima ha invocato e minacciato il lockdown generando panico, poi ha cambiato idea ed ora attacca il Governo. Le sue battute e l’inutile ricerca di responsabi­lità altrui raccontano il dramma di chi è incapace di reggere un momento così delicato».

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Al Frullone il personale sanitario è stato affiancato da militari medici per effettuare i tamponi
Esercito Al Frullone il personale sanitario è stato affiancato da militari medici per effettuare i tamponi

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