Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco «sfida» il governatore: impianto del decreto equilibrato
L’ex pm: «Per asili ed elementari sfruttiamo le aule dei licei»
Il governatore De Luca critica il Dpcm del governo ancor prima di apprendere dal premier Conte che la Campania non è stata inserita nella fascia arancione ma addirittura in quella gialla, che significa una condizione meno grave dal punto di vista pandemico. Mentre il sindaco de Magistris considera invece il decreto del premier «complessivamente equilibrato nell’impianto», posizione quindi in antitesi con quella del governatore. «Adesso — spiega de Magistris — attendiamo il provvedimento del ministro della Salute, Roberto Speranza, da adottare sentito il presidente della Regione Campania», rimarca il primo cittadino di Napoli che, però, come tutti i napoletani, tutto si aspettava tranne di apprendere nella diretta tv del premier che la Campania — almeno nella comunicazione di Conte e prima del Dpcm che entra in vigore solo domani — venisse inserita tra le regioni gialle e non arancioni. E ora? Si vedrà in giornata. Perché intanto il sindaco è sembrato comunque rassegnato sul fatto «che si va verso la fase di ulteriori e importanti restrizioni soprattutto nelle zone 3 e 4 ad alto rischio».
In attesa di conoscere il contenuto dell’ordinanza del ministro della Salute, de Magistris ritiene comunque che «la prima urgentissima misura» debba essere «ripristinare, con ordinanza di Protezione civile, la cassa ai sindaci per immettere immediatamente liquidità da destinare alle persone che ormai vivono in una condizione che non può più essere sostenuta, persone che noi conosciamo perché siamo sul territorio». L’ex pm crede anche che De Luca «debba rivedere, alla luce del Dpcm, la decisione su asili e scuole elementari che in tutt’Italia, nelle zone rosse e in quelle piu tragicamente colpite, restano aperte ma che qui da noi sono chiuse». «A Napoli — suggerisce — si potrebbero utilizzare le tante aule delle scuole superiori che sono chiuse; si potrebbe garantire così ai più piccoli, per cui è molto difficile se non impossibile la didattica a distanza, la scuola in presenza». Per de Magistris, inoltre, «appare sempre più evidente che in Campania e a Napoli sono stati persi mesi per garantire livelli adeguati di assistenza. Se oggi dobbiamo ulteriormente restringere le nostre libertà e comprimere i nostri diritti è soprattutto perché chi doveva sostenere e adeguare la rete di protezione sanitaria non lo ha fatto». Infine, il sindaco racconta: «Non abbiamo avuto risposta dal ministro Speranza che si era impegnato in poche ore a darci i dati, ma non li abbiamo ancora avuti. Mi auguro di averli in queste ore in cui stanno elaborando i focus sulle varie zone».