Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Comune, con i «responsabili» un patto sottoscritto
Oggi de Magistris incontra il Pd provinciale. E Martusciello: De Luca non metterà le mani sulla città
NAPOLI «Abbiamo dimostrato che De Luca non metterà le mani sulla città, perché Napoli è dei napoletani...». Fulvio Martusciello, europarlamentare campano di Forza Italia, commenta all’Adnkronos quanto accaduto in Consiglio di Napoli, l’altro ieri, dove de Magistris è riuscito a prendere tempo e a rinviare di nuovo il bilancio, grazie al «soccorso» di una parte del partito scongiurando così l’arrivo del commissario che potrebbe dichiarare il dissesto del Comune. Parole che probabilmente delineano anche lo scenario futuro che va delineandosi a Palazzo San Giacomo.
«Era chiaro che tutta la giunta regionale — dice Martusciello — era mobilitata per far arrivare un commissario prefettizio, magari salernitano, per sostituire il sindaco di Napoli». Dunque, nel mirino di Forza Italia, il governatore Vincenzo De Luca. Da qui, la sponda con de Magistris che gli ha permesso di rinviare di altri 15 giorni l’ok a bilancio comunale. «De Luca — precisa il deputato europeo — è il nostro avversario in questa Regione perché le sue mancate verità nella gestione dell’emergenza Covid hanno messo in ginocchio dal punto di vista sanitario e economico i napoletani». Parole che suonano come musica per le orecchie del sindaco. Che proprio con un pezzo del centrodestra, su tutti Salvatore Guangi e Domenico Palmieri — ritenuti dal sindaco tra i «consiglieri responsabili che non vogliono che il Comune di Napoli si sciolga come vuole De Luca» — il dialogo è avviato. Non ovviamente per la creazione di una nuova alleanza, men che meno per l’ingresso in giunta di uno dei due, «ma per un programma di fine mandato che duri sei mesi». Del resto, spazio politico per allargare la coalizione il sindaco ne ha: alla sua maggioranza spetta per esempio la nomina del vicepresidente del Consiglio comunale dopo le dimissioni di Fulvio Frezza, diventato consigliere regionale con De Luca. E non solo. Perché de Magistris a breve nominerà anche il Consiglio di amministrazione dell’Anm; mentre Sergio D’Angelo potrebbe lasciare la poltrona più importante dell’Abc. Insomma, «leve» da azionare per un riconoscimento politico ad una pattuglia di «moderaticivici» (così pare possano definirsi in futuro), il sindaco ne ha; compreso un più complicato rimpasto in giunta. Ovviamente, il tutto dopo aver registrato in aula che le condizioni politiche potranno verificarsi, e quindi dopo l’ok al bilancio.
Si racconta che però il sindaco stia ragionando sul lungo periodo cercando di allargare il fronte degli anti-deluchiani. Compreso una parte del Pd napoletano, quello più distante da De Luca, che non vorrebbe che si sciogliesse il Comune di Napoli ma che si dialogasse ancora, sempre all’interno del centrosinistra, con lo stesso de Magistris. Il quale potrebbe a breve discutere sia con Zingaretti che, forse già in giornata, con il segretario provinciale Dem, Marco Sarracino. Tutte partite aperte, quindi, in vista del nuovo round in consiglio comunale per il Bilancio e anche in vista di alleanze future per la corsa a sindaco di Napoli.