Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Canio Loguercio oltre le paure «È ora di prepararsi al meglio» Nuovo brano e disco in uscita per il cantautore già Targa Tenco
spontaneamente il napoletano come lingua vocata alla nostalgia, nelle altre l’italiano o un’alternanza di entrambe».
Il disco è stato scritto in lockdown?
«Sì, ma credo che questa nuova condizione comune sia metafora di una modalità esistenziale diffusa anche oltre l’emergenza da Covid. Ci stiamo preparando al meglio è una frase che cerca di creare uno spiraglio di luce, qualcosa che accadrà domani o fra un minuto, magari con una canzone a fargli compagnia. Ma è anche carica di pathos».
Beffarda e augurale nello stesso tempo?
«Sì ed è un inno collettivo che raccoglie paure e timori condivisi con l’intento di andare oltre lo stato d’animo in cui tutti siamo precipitati. C’è sempre qualcosa per cui vale la pena pensare che il meglio deve ancora arrivare».
È come un mantra?
«Sì, con una venatura di ottimismo nato della disperazione, quello che determina la necessità di non perdere la
Non canta il brano da solo. «No, è a tre voci con Andrea Satta dei Têtes de Bois e Sara Jane Ceccarelli che è stata bravissima: ognuno a casa propria, ognuno dal suo interno verso l’esterno. Poi Luca De Carlo alla tromba, Pasquale Innarella al sax e la Rustica X Band. Ho curato l’arrangiamento con Rocco Petruzzi per anni produttore di Mango, con il quale sono tornato a lavorare dopo molto tempo. Per questo ci sono molte sonorità nuove».
Un assaggio di versi, poi preparatevi al meglio: «Ehi come stai?\non mi hai più chiamato neanche per Natale\Chissà cosa fai e se ancora scrivi le tu poesie sui muri.\Noi qui nel frattempo ci stiamo preparando al meglio\E dopo l’inverno nell’aria è già l’estate che verrà\Io ho imparato ormai come ci si prende cura del dolore.
” Necessario non perdere il progetto di vita