Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Milano tiene le distanze Ma il passeggio continua
Poche persone in giro e controlli serrati. I fiorentini sembrano aver ben recepito l’inasprimento delle regole per evitare contatti e contagi, soprattutto in un momento in cui la curva epidemiologica è in costante ascesa. Il centro della città, preso d’assalto sabato scorso nelle ore che precedevano il lockdown, da due giorni è completamente vuoto, desolante, a tratti malinconico. E con i negozi del «salotto buono» chiusi, gli unici a popolare il quadrilatero dello shopping e dell’arte, sono i militari e decine di pattuglie della polizia, dei carabinieri e dei vigili urbani impegnati a evitare inutili spostamenti e assembramenti soprattutto nei due mercati storici, Sant’Ambrogio e San Lorenzo. Ma dal Duomo a piazza della Signoria, passando per via Tornabuoni, piazza della Repubblica, via Calzaiuoli e Ponte Vecchio, nessuno in giro, e chi si concede due passi lo fa con il cane e portando con sé l’autocertificazione. Anche nelle piazze e nelle strade della cosiddetta «malamovida», oggetto tra giugno e settembre di denunce alla procura della Repubblica da parte dei residenti e poi contingentate a ottobre su ordine del prefetto Laura Lega e del sindaco Dario Nardella, c’è il deserto. Così, quelle immagini finite sui giornali di quest’estate che ritraevano migliaia di giovani uno accanto all’altro, senza mascherina e con i cocktail che scorrevano a fiumi ora sembrano solo un lontanissimo ricordo. Ieri, nei vari posti di blocco disseminati in tutta Firenze, sono state controllate più di cento persone e di queste ne sono state denunciate solo cinque, ma per reati che nulla hanno a che vedere con le restrizioni da zona rossa.