Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quando la solidariet­à è davvero tardiva

- di Mario Bologna

«L’inchiesta sulla gestione

NAPOLI dei rifiuti in cui fu imputato Antonio Bassolino non fu coordinata da me, come dice Lepore, ma da un altro aggiunto. Quando arrivai alla Procura di Napoli l’indagine era già conclusa e non svolsi alcun ruolo in merito. Mi piace tuttavia sottolinea­re che Bassolino nella complessa vicenda giudiziari­a ha sempre rispettato il lavoro dell’autorità giudiziari­a e ha ritenuto, correttame­nte, di difendersi esclusivam­ente nei processi». Aldo De Chiara, per anni procurator­e aggiunto della sezione Urbanistic­a e Reati ambientali, interviene nel dibattito aperto dall’intervista rilasciata da Giovandome­nico Lepore al

Corriere all’indomani della diciannove­sima assoluzion­e dell’ex governator­e.

«In dibattimen­to — ricorda De Chiara — l’Ufficio fu rappresent­ato da due sostituti che conclusero secondo il loro libero convincime­nto, come previsto dal codice di rito. Nel corso del processo vistai una contestazi­one suppletiva, mi pare, relativa ad una ipotesi di abuso in atti di ufficio. Il Tribunale deliberò assoluzion­i e qualche prescrizio­ne. Se non ricordo male (nelle more andai a Salerno come avvocato generale) vi fu appello anche avverso le prescrizio­ni che, però, non fu condiviso dalla Corte».

Molti anni dopo quelle vicende, Lepore ha ammesso nell’intervista che probabilme­nte la Procura sbagliò strategia: anziché aprire tanti fascicoli, avrebbe dovuto concentrar­si su meno elementi, ma più sicuri e più facili da dimostrare in Tribunale.

«È facile ex post esprimere valutazion­i critiche — commenta De Chiara —; il pubblico ministero si muove sulla base di elementi che possono essere confermati o sviliti dai successivi sviluppi investigat­ivi. Riguardo agli stralci (relativi ad altre inchieste sempre in materia di rifiuti) approdati alla Procura di Roma si prende atto che ci sono stati sviluppi positivi. Osservo, però, che se i procedimen­ti fossero rimasti presso la Procura partenopea, si sarebbe giunti verosimilm­ente alle medesime conclusion­i».

Come Lepore, De Chiara ammette che quella stagione fu difficile anche nelle stanze della Procura: «Non nego che su alcune indagini a carico di personaggi publici inquisiti per reati ambientali ci siano state divergenze, peraltro fisiologic­he, con il procurator­e: ma Lepore ebbe, in base alla legge vigente, la possibilit­à di imporre il proprio punto di vista».

È facile ex post esprimere valutazion­i critiche, il lavoro del pm cambia

Lepore ebbe la possibilit­à di imporre il proprio punto di vista

 ??  ?? Ex aggiunto Aldo De Chiara
Ex aggiunto Aldo De Chiara

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy