Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Le gabbie salariali? Una soluzione arcaica»
Zigon: Getra apre un nuovo reparto produttivo. Areni: le iniziative di Unicredit
Il sesto appuntamento di CasaCorriere è dedicato alla nostra “ragione sociale” come quotidiano: il Mezzogiorno della testata e i tanti della realtà»: così il direttore Enzo d’Errico in apertura del web talk. E al ministro Giuseppe Provenzano, che boccia le gabbie salariali, l’invito a illustrare le novità attuative del «Piano per il Sud».
«Il sesto appuntamento di CasaCorriere è dedicato alla nostra “ragione sociale” come quotidiano: il Mezzogiorno della testata e i tanti della realtà»: così il direttore Enzo d’Errico in apertura del penultimo web talk 2020. E al ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano l’invito a illustrare le novità attuative del «Piano per il Sud». «Prevediamo - ha detto - un rilancio di pubblico e privato che trasformi questa parte del Paese da attraente in attrattiva di capitali. Per questo abbiamo approvato una fiscalità di vantaggio per il lavoro che si attendeva da trent’anni durevole fino al 2029. Non risolve, ma insieme ai fondi ordinari al 34% e a quelli del Recovery fund fanno qualcosa. E l’obiezione vera che spesso ci muovono di non riuscire a spendere i finanziamenti ha un cambio di marcia: è stata registrata una recente accelerazione».
E poi: «Io credo che questo sia il momento per un intervento straordinario sul Sud perché qui l’impatto della crisi è maggiore e l’italia non si rialza senza il Mezzogiorno. Altro che zavorra: quando si è disinvestito su questi territori ne hanno pagato le conseguenze anche le zone più industrializzate del Nord». Eppure Confindustria pare marciare in direzione diversa, sottolinea d’Errico. Bonomi ha riproposto le gabbie salariali.
«L’impresa - ribatte il ministro - non è soltanto Confindustria e le gabbie sono una soluzione arcaica. Noi abbiamo scelto una strada diversa: i lavoratori non posso pagare i ritardi infrastrutturali. Quando erano ripresi gli investimenti privati sono mancati infatti quelli pubblici e questo non deve succedere. Abbiamo inserito un articolo per istituire ecosistemi dell’innovazione di cui è un ottimo esempio San Giovanni a Teduccio. L’innovazione deve generare sviluppo sociale che passa per le opportunità educative. Per questo difendo anche la decisione del governo di tenere aperte le scuole: il sapere non ammette divari».
Il ministro sfata anche che sia il Sud ad avere il più grave problema di legalità del Paese. «Le relazioni della Dda sulla ndrangheta a Milano - ricorda - sono spaventose». E un’avvertenza: «Dopo la crisi da Covid bisogna fermare una probabile ondata migratoria e lo smart working, che andrà normato, ha dato un segno interessante di inversione». Infine: «La questione meridionale è scomparsa dalle agende quando è diventata questione “di meridionali”, deve ridiventare di tutti».
In questo ruolo importante lo svolge l’immagine del Sud. È una sollecitazione di d’Errico per Marco Zigon, presidente di Getra: «In una fase delicata come quella che stiamo vivendo c’è bisogno di fare appello alla responsabilità di tutti. Anche e soprattutto dei mezzi d’informazione che troppo spesso rimandano immagini che forzano la realtà e risultano ingenerose verso chi si adopera per la soluzione dei problemi». E al ministro dice: «Non sono gli sgravi la soluzione, ma il superamento del gap infrastrutturale». E coglie l’occasione per invitare Provenzano a una inaugurazione: «Getra aprirà un nuovo reparto di produzione a dicembre dopo una serie di investimenti in tecnologia: certo è una piccola cosa, ma di questi tempi, è importante dare il segno di una spinta verso una nuova era».
Il credito è l’altro polo dello sviluppo. Annalisa Areni, regional manager di Unicredit lo ben spiegato: «C’è un clima di incertezza che sta frenando le imprese: dobbiamo muoverci nella direzione di spingere sugli investimenti da attrarre e di stimolare la domanda di credito per investimenti finalizzati a una ripartenza del Sud che sia duratura nel tempo. Con i diversi decreti emanati, non ultimo il Liquidità, le banche fungono da meccanismo di trasmissione per le imprese e l’economia reale. Ed anche su questo fronte UniCredit non ha fatto mancare il suo contributo sostenendo gli investimenti di molte imprese del territorio».
Infine il narratore di CasaCorriere, Maurizio de Giovanni, scrittore sempre più amato e tradotto: «Il racconto di un fatto è più importante del fatto. Mi offendono oggi le scimmiette sapienti, quelle che sottolineano “che cosa bella e per giunta viene proprio da Napoli”. È una modalità offensiva che non sopporto più. E trovo che non faccia onore né alla loro né alla nostra storia lo spettacolo mediatico che stanno offrendo i nostri amministratori. Questa crisi è anche una grande occasione che possiamo perdere, ma anche cogliere». Poi: «San Giovanni a Teduccio? È quello di Apple ma anche di Whirlpool che ha abbandonato 400 dipendenti. C’è, infine, il sommerso, di cui non si parla, ma è la vera bomba sociale: sono in migliaia le famiglie che non hanno più modo di sopravvivere. Speriamo in una ripresa modello anni ‘60, ma senza flusso migratorio dal Sud perché sarebbe l’ennesima forse definitiva mazzata».
Il luogo d’arte, Palazzo Pandola, è stato raccontato dall’art blogger Rossana di Poce, le note conclusive in remoto dal sax di Marco Zurzolo.