Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I migranti sbarcano nella Baia di Ieranto
Sono sedici, dal Medioriente alla Penisola sorrentina. Gli scafisti spariti nel nulla
La Penisola sorrentina si è trasformata all’improvviso in un nuovo fronte di sbarco di migranti. Punto di approdo, la Baia di Ieranto sotto la tutela del Fai.
I clandestini sono arrivati ieri poco prima del tramonto a bordo di due imbarcazioni che poi hanno subito ripreso il largo. E, protetti dall’oscurità incombente, hanno toccato terra sulla spiaggetta della baia di Ieranto, epicentro del Parco Marino di Punta della Campanella interdetto alla navigazione da diporto. Dopo attimi di comprensibile disorientamento, i sedici extracomunitari, 14 uomini e 2 donne, di presunta nazionalità irachena (e, o iraniana), hanno imboccato il tortuoso sentiero che conduce alla piazzetta di Nerano, il piccolo borgo di Massa Lubrense che sovrasta la Marina del Cantone. Considerata l’ora, non si è trattato di una passeggiata, ma di una sofferta ascesa verso l’ignoto, tra arbusti e rovi della macchia mediterranea che costeggiano la parte mediana del tracciato, meta, in tempi normali, di escursionisti di tutto il mondo. Al termine della salita, sono finalmente giunti nel centro abitato, dove hanno attirato l’attenzione di alcuni residenti. Avevano con loro zainetti e indossavano tutti la mascherina protettiva.
Enorme la sorpresa, accompagnata anche dal timore generato dall’inconsueta “apparizione”.
Ma lo spirito di solidarietà verso la comitiva sofferente ha prevalso quasi subito. E così mentre, da un lato, iniziavano i soccorsi, dall’altro scattava l’allarme. Tempestivamente sono arrivati sul posto carabinieri, polizia, vigili urbani, uomini della Guardia Costiera, della Protezione civile
e personale del 118. Nel frattempo, la signora Rosa Esposito, titolare della salumeria «Olga», ha tirato su la saracinesca del negozio, provvedendo a fornire acqua e viveri per rifocillare i clandestini. In breve, è arrivato nella piazzetta anche il sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balduccelli.
I clandestini hanno preso posto lungo la strada provinciale, poi sono stati provvisoriamente trasferiti nel campetto adiacente la chiesa della frazione. Il primo pensiero è stato trovare un alloggio per la notte agli sventurati. Che, sono stati sottoposti anche ad accertamenti sanitari, compreso il tampone molecolare per riscontrare l’eventuale positività al Covid 19. Per fortuna, nessuno dei migranti manifestava evidenti problemi fisici, come ha assicurato lo stesso primo cittadino. «Stanno tutti bene, stiamo cercando una sistemazione provvisoria». In tarda sera sono stati trasferiti nella sala delle Sirene all’interno del municipio lubrense dove, pare, hanno trascorso la notte.
Difficile aggiungere altro. Lo sbarco di clandestini rappresenta infatti un vero e proprio giallo. Da accertare, oltre alla nazionalità dei profughi, soprattutto la rotta che gli scafisti hanno seguito per arrivare fino nelle acque tra Punta della Campanella e Capri, praticamente la porta di accesso meridionale al golfo di Napoli. Sta di fatto che le imbarcazioni clandestine hanno attraversato senza dare nell’occhio il golfo di Salerno, riuscendo a raggiungere indisturbate il punto fissato per abbandonare, con la complicità delle tenebre, il loro carico umano. Benché singolare, l’episodio non rappresenta il primo caso di sbarco clandestino in zona. Bisogna risalire con la memoria all’ottobre del 1995 per ricordare l’arrivo alla Marina Piccola di Capri di un gruppo di venti profughi indiani. Arrivarono a bordo di un gommone. Si racconta che pensavano di aver raggiunto la Gran Bretagna.