Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Terra dei fuochi I 5 stelle si spaccano
Nella seduta successiva a quella di insediamento, con l’elezione del presidente dell’assemblea Gennaro Oliviero, del Pd, si consuma anche lo strappo all’interno del Movimento 5 stelle, con la consigliera Marì Muscarà (nella foto) che si dissocia dal gruppo sul voto relativo alla istituzione delle commissioni speciali. Quattro quelle approvate (Aree interne, Innovazione, Trasparenza e Anticamorra, queste ultime due andranno a FdI e Lega) ma non ci sarà più quella sulla Terra dei fuochi: il tema che più di ogni altro ha rappresentato il cavallo di battaglia dei grillini. Amareggiato il commento di Muscarà: «Mi sto chiedendo il motivo per il quale la commissione Terra dei Fuochi non sia stata rinnovata e non riesco a darmi una risposta. Probabilmente dipende da una spartizione di poltrone che non prevedeva questa commissione». L’intesa sulle commissioni speciali è intervenuta tra i capigruppo dell’opposizione e la stessa leader del M5s Valeria
Ciarambino ha esaltato il risultato ottenuto: «Dobbiamo lavorare per essere pronti a uscire rafforzati dalla crisi, vincendo le sfide del futuro. Le commissioni speciali che abbiamo proposto e istituito vanno esattamente in questa direzione».
Il capogruppo della Lega Gianpiero Zinzi ha lanciato l’ennesimo appello al presidente della Regione Vincenzo De Luca, il quale anche stavolta si è assentato (l’assemblea si è dovuta tenere in presenza a causa di un guasto al sistema informatico) rimanendo nella sua Salerno. «C’è bisogno di superare le litigiosità a cui tutti stiamo assistendo tra Regione e Governo nazionale e di ridare al consiglio regionale il ruolo che le spetta nelle decisioni importanti — ha detto Zinzi —. Il tema della Terra dei Fuochi per noi è centrale. Rivendico con orgoglio e forza il grande lavoro fatto dalla commissione che ho presieduto durante la scorsa legislatura. Ci sono tanti focus ancora aperti che porteremo di nuovo all’attenzione del Consiglio».
Gli organismi speciali Fratelli d’Italia a capo della commissione Trasparenza e alla Lega va l’anticamorra