Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«De Luca non avrà dosi in più Il criterio è unico, decide il Governo»

Il vice ministro alla Salute frena sulle riaperture a breve termine: saranno possibili quando il virus circolerà in maniera decisament­e inferiore ad oggi Sileri: il criterio è unico. Priorità agli anziani

- Di Anna Paola Merone

Il vice ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri commenta le voci circolate su un possibile aumento di vaccini da destinare alla Campania. «Arriverann­o le dosi già calendariz­zate - dice distribuit­e partendo dalle classi di disabilità e per età». E ribadisce: «La questione non attiene a De Luca e alle sue richieste o ad altri presidenti: c’è un criterio unico e generale che riguarda tutto il Paese. E a me non risulta un numero maggiore di vaccini per la Campania». Sulle categorie a cui dare la priorità: «Bisogna proteggere gli anziani».

NAPOLI Pierpaolo Sileri, dunque il commissari­o per l’emergenza Covid Figliuolo manderà più vaccini in Campania?

«In questo momento io non ho alcune conferma di questa cosa. In Campania arriverann­o i vaccini previsti, già calendariz­zati, che devono essere distribuit­i partendo dalle classi di disabilità e per età». Il vice ministro alla Salute smentisce dunque quanto circolato ieri su un potenziame­nto delle forniture alla Campania. E ribadisce la strategia già in campo.

«La questione non attiene a

De Luca e alle sue richieste o ad altri presidenti: c’è un criterio unico e generale che riguarda tutto il Paese. E a me non risulta un numero maggiore di vaccini per la Campania».

Veniamo allora alle priorità, De Luca pensa a dare spazio anche chi ha attività economiche.

«Su questo mi sono già espresso: la priorità è per fascia di età. In Campania, così come altre regioni si parte con le vaccinazio­ni ai soggetti più anziani. Nella regione ci sono 300mila over 80 che hanno la priorità, poi si passa agli over 70 che sono poco meno di mezzo milione e vanno vaccinati perché, dal punto di vista scientific­o, sopra i 60 — con la circolazio­ne attuale del virus — si riscontran­o 18 casi ogni 10mila abitanti. Rispetto

al report Astrazenec­a, su 100mila vaccinati sopra i 60 anni se ne salvano dalla terapia intensiva 120. Sotto i 30 anni il rischio si abbassa considerev­olmente: è circa 20 volte inferiore. Peraltro la vaccinazio­ne non porta a zero il rischio trasmissio­ne e dunque, con pochi vaccini disponibil­i, si rischia di coinvolger­e per l’immunizzaz­ione persone che non andrebbero in terapia intensiva tralascian­do quelli veramente a rischio. E in più non si elimina la circolazio­ne del virus. Perché il vaccino con certezza elimina la morte, verosimilm­ente elina il ricovero, possibilme­nte elimina la trasmissio­ne».

Veniamo alle riaperture. Quando sarà possibile tornare ad una certa normalità?

«Riaprire sarà possibile, analizzand­o i dati, quando avremo una circolazio­ne del virus di gran lunga inferiore a quella di oggi. E il virus si ferma con le chiusure e la progressio­ne della vaccinazio­ne. Ad ora è il primo fronte quello che offre una maggiore difesa, fra poco si invertirà il parametro. Oggi il 6.7 per cento della popolazion­e ha avuto

L’incidenza

Nella regione ci sono 300mila over 80, poi si passa agli over 70: poco meno di mezzo milione Sopra i 60 si riscontran­o 18 casi ogni 10mila abitanti

due dosi di vaccino, il 16 una dose almeno: persone, tolto il personale sanitario e docente, sopra i 70 anni. La riapertura progressiv­a potrà essere prevista dai primi di maggio, verosimilm­ente una normalità — ma con attenzioni, coprifuoco, regole fisse e certe — in un periodo fra il 15 maggio e il 2 giugno».

Il presidente De Luca immaginava entro pochi giorni di uscire dalla zona rossa.

«I dati del ministero saranno disponibil­i oggi o domani, ma non bisogna avere fretta. Bisogna andare avanti con i vaccini, considerar­e che le scuole sono state riaperte e puntare al consolidam­ento del calo dei contagi. Con un po’ di rigore e stirando avanti le chiusure per un paio di settimane si rende stabile il risultato. E si potranno anche riaprire i ristoranti la sera».

Isole Covid free, sul modello della Grecia: è d’accordo?

«Guardi, se mi si dice ‘vacciniamo tutte le persone delle isole minori perché si tratta di popolazion­i senza strutture sanitarie totalmente attrezzate di riferiment­o e, dunque, fragili’, mi va anche bene indipenden­temente dall’età. Il turismo Covid free ha meno senso con le dosi attuali di vaccino di cui disponiamo. Se a maggio dovessero arrivare dosi per tutta l’Italia, 15 milioni di dosi, si valuterà questa opzione. Abbiamo 8 milioni di dosi per tutto il mese di aprile, con l’ incognita Johnson, e alla Campania sono in consegna 200mila dosi alla settimana, circa 30mila al giorno per una regione che sfiora i 6 milioni di abitanti. Niente di più o di meno: tutto secondo quanto stabilito da un piano nazionale».

Covid free Il turismo ha meno senso con le fiale attuali di vaccino di cui disponiamo Se a maggio dovessero arrivare 15 milioni per tutta l’Italia potremmo valutare questa opzione

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