Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Pd: niente primarie ma candidato unico con gli alleati del M5S
Il segretario Sarracino decide. E la prossima settimana documento in attesa della firma del M5S
Addio primarie. Il segretario metropolitano del Pd, Marco Sarracino, mette una pietra tombale su una decisione già presa dalla direzione del Pd a Napoli. Nonostante in altre città, Roma in testa, invece il Pd di Enrico Letta abbia aperto alle consultazioni. Ai microfoni del Tg3 Campania dice: «Il Pd è pronto a presentarsi alla città con un programma ambizioso ma concreto». E prosegue: «Non lo faremo da soli ma con i nostri alleati, col Movimento 5 Stelle e con un candidato unitario superando lo strumento delle primarie».
NAPOLI Addio primarie. Il segretario metropolitano del Pd, Marco Sarracino, mette una pietra tombale tra l’altro su una decisione già presa dalla direzione del Pd a Napoli. Nonostante in altre città, Roma in testa, invece il Pd di Enrico Letta abbia aperto alle consultazioni per cercare una sintesi.
Ai microfoni del Tg3 Campania dice: «Il Partito democratico è pronto a presentarsi alla città in vista delle prossime elezioni amministrative, lo faremo con un programma ambizioso ma concreto che affronti tre priorità: il grande tema della lotta alle diseguaglianze, che sono aumentate in questi anni, il tema della transizione ecologica e anche per questo il 23 e il 24 aprile abbiamo deciso di convocare gli Stati generali dell’ambiente. Infine il miglioramento dei servizi minimi essenziali, la manutenzione delle nostre strade, il tema dei trasporti». E prosegue: «Non lo faremo da soli, lo faremo con i nostri alleati, col Movimento 5 Stelle, con chi ha combattuto al nostro fianco la battaglia per la Regione che abbiamo vinto. E lo faremo con un candidato unitario, superando lo strumento delle primarie perché la nostra priorità è unire la città e pensare solo ed esclusivamente all’interesse di Napoli e dei napoletani».
Il facilitatore dei 5 Stelle, Luigi Iovino dribbla l’argomento primarie, ma spiega: «La cosa importante è riuscire a risolvere il problema dei debiti ed è un lavoro da fare col governo. Noi vogliamo rimanere in questo perimetro politico e creare un progetto credibile. Sulle primarie non è mio costume entrare in dibattiti di altre forze politiche. Quanto ai nomi verranno alla fine, insieme troveremo il miglior interprete possibile».
Ed effettivamente i tempi della scelta si stanno avvicinando. La deadline del Nazareno è fine mese, inizio maggio. Quella del partito metropolitano è più stringente. Entro questo fine settimana Sarracino proporrà un documento da firmare alla coalizione (in verità atteso dall’ultima riunione delle 18 liste e stoppato, pare, proprio da Roma). Tre o quattro punti al massimo. Ma non è il contenuto fondamentale, quanto la firma in calce: se i 5 Stelle, principalmente, e poi tutti gli altri a seguire, saranno d’accordo, Napoli si candida a essere il primo laboratorio della coalizione Pd-contian-deluchiana, con accenni di rosso e di centro moderato. Un’Idra insomma, con molte teste e un solo candidato. Che sia Roberto Fico o Gaetano Manfredi si vedrà. Certo non sfuggirà che se Sarracino ha così apertamente escluso la possibilità delle primarie a Napoli l’ha fatto col pieno appoggio del partito nazionale. È da escludere la vocazione da kamikaze.