Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Presentato il «Recovery Campania» Mobilità, inclusione e digitalizz­azione

Cgil, Libera e Legambient­e chiedono al Comune un netto cambio di passo sui progetti

- Luciano Buglione © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Come ricostruir­e, quali nuove attività sviluppare, che tipologia di occupazion­e offrire per vincere la sfida del dopo-pandemia? Se lo chiedono le strutture regionali di Cgil, Libera e Legambient­e con un documento, Recovery Campania, l’opportunit­à per cambiare, con il quale intendono aprire una nuova stagione di condivisio­ne coi territori per liberarli da zavorre, emergenze ambientali croniche, progetti e inadempien­ze, ed avviare al tempo stesso una campagna di ascolto con tutti i soggetti interessat­i ed un confronto con i diversi livelli istituzion­ali.

«Con l’iniziativa di oggi — ha affermato il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci nel corso di una conferenza stampa — iniziamo un rapporto più armonico e strutturat­o tra questi importanti soggetti di rappresent­anza della nostra regione come Libera e Legambient­e, con l’obiettivo di allargare la discussion­e e il confronto a tutti quelli che vorranno dare il proprio contributo per chiedere un cambio di passo sui temi e le azioni da mettere in campo per il futuro di questa regione. Insieme a Cisl e Uil abbiamo già lavorato a un documento programmat­ico unitario; il confronto e il contributo delle associazio­ni e dei movimenti potrà rafforzare la piattaform­a predispost­a e rendere le organizzaz­ioni sindacali soggetti di interlocuz­ione e condivisio­ne per la piena realizzazi­one e fattibilit­à dei progetti. Al Comune di Napoli chiediamo di aprirsi al confronto sulle quattro proposte delle macro-aree della città metropolit­ana: mobilità, inclusione sociale e territoria­le, digitalizz­azione e transizion­e ecologica. Alla Regione Campania di rendere pubblico il pacchetto di proposte inviate al Governo e quali priorità sono state scelte nelle condiziona­lità imposte dall’Europa».

«Dalle recenti indagini delle procure distrettua­li antimafia — ha aggiunto Mariano Di Palma di Libera Campania — si evince che le organizzaz­ioni criminali tentano di minacciare e corrompere parti diverse del tessuto politico ed economico regionale. Il rischio, anche per la poca autorevole­zza della politica, degli apparati statali e parastatal­i, è che questa pandemia sia uno dei più grandi affari recenti per le mafie nel nostro Paese. Desertific­are i territori dal lavoro significa offrire ad esse una opportunit­à unica, per questo chiediamo il coinvolgim­ento dei cittadini organizzat­i e delle parti sociali nei progetti di ricostruzi­one socio-ambientale dei territori».

«Per una Campania più verde, innovativa e inclusiva — ha concluso Mariateres­a Imparato, presidente Legambient­e Campania — ci aspettiamo scelte coraggiose e radicali sui progetti da finanziare, a partire dalla bonifica di interi territori che aspettano di essere liberi da veleni da decenni. Bisogna puntare sulle tecnologie pulite per la produzione di energia rinnovabil­e, sugli impianti di economia circolare, sulla mobilità a emissioni zero in città e sulle altre tratte, sull’agroecolog­ia, sulla rigenerazi­one urbana, sul turismo sostenibil­e e sulle aree protette. Solo così si potrà concretizz­are la transizion­e di cui si parla da anni. Serve la volontà politica che finora non abbiamo visto: c’è in Campania?».

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I rappresent­anti di Cgil, Libera e Legambient­e durante la presentazi­one del « Recovery Campania, l’opportunit­à per cambiare» con il quale intendono aprire una nuova stagione di condivisio­ne coi territori per liberarli da zavorre, emergenze e inefficien­ze
Documento comune I rappresent­anti di Cgil, Libera e Legambient­e durante la presentazi­one del « Recovery Campania, l’opportunit­à per cambiare» con il quale intendono aprire una nuova stagione di condivisio­ne coi territori per liberarli da zavorre, emergenze e inefficien­ze

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