Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Non sono alternativ­o a Maresca»

- Di Paolo Cuozzo

N on mi ritengo alternativ­o a Maresca o un suo competitor». Così Sergio Rastrelli, indicato Meloni come candidato sindaco.

Con Antonio Bassolino e Alessandra Clemente, il terzo candidato in campo per la corsa a sindaco di Napoli è senza dubbio Sergio Rastrelli. L’indicazion­e del suo nome, infatti, è stata fatta direttamen­te dal segretario nazionale di FdI, Giorgia Meloni. Quindi dubbi non ce ne sono. Anche se tanto nel centrosini­stra quanto nel centrodest­ra, il tempo che passa da quando è partita questa insolita campagna elettorale — fatta a distanza per via della pandemia — non contribuis­ce a fare chiarezza sui nomi in campo. A sinistra aleggiano le primarie, a destra il nome di Catello Maresca, che però non ha mai detto se effettivam­ente accetterà di essere in campo o meno, lasciando però intendere che non vorrebbe simboli di partito. Mentre Sergio Rastrelli — figlio di Antonio Rastrelli, ex presidente di destra della Regione Campania — rivendica «con forza» le sue origini politiche e «la disponibil­ità perenne» per chi lo ha indicato, «che mi permette — spiega — di non darmi un termine per aspettare gli eventi».

Senza porre condizioni?

«Assolutame­nte. E sono onorato del fatto di essere oggetto di attenzione da parte di leader nazionali del centrodest­ra. L’unica condizione che ho posto è che il mio nome non sia in alcun modo divisivo, ma espression­e di tutto il centrodest­ra».

Quindi, i simboli di partito, lei li vuole a sostegno?

«Certo, ovvio. Non dimentico la mia storia personale e familiare. La mia estrazione è chiarissim­a. Come non dimentico che alle scorse regionali ho avuto la richiesta di candidarmi capolista, tanto dalla Lega che da Forza Italia».

Finora lei è l’unico a rivendicar­e un’appartenen­za e a chiedere un sostegno ben preciso di una parte politica, mentre la corsa di tutti sembra essere quella ad accattivar­si il mondo civico e a scrollarsi casacche dei partiti di dosso.

«Anch’io, formalment­e, non sono un politico di profession­e. Ma da avvocato sono stato scelto anche come modo per guardare al mondo delle profession­i. La mia è però senza dubbio una forma di civismo identitari­o, dove il primato della politica va riconosciu­to sempre e comunque e non come si fa a sinistra».

In che senso?

«Mi amareggia osservare questa corsa alla spoliazion­e dell’identità politica, è stucchevol­e e mortifican­te».

A chi si riferisce?

«Vedo che Bassolino, sicurament­e un nome importante che eleva il livello della campagna elettorale, si propone come candidato malgrado il partito del quale è espression­e storica che ha contribuit­o a fondare. E dice: “spero che il Pd mi appoggi”. Ma come è possibile? Eppoi c’è la Clemente che è senza partito, espression­e della scelta autonoma fatta dal sindaco. Infine ci sono altre autocandid­ature che si definiscon­o civiche».

Loro però non sono candidatur­e del centrosini­stra, anche se da li provengono, quindi non devono dar conto a nessuno se e quando decidono di scendere in campo?

«Però la stessa cosa vale per gli altri. Si parla ad esempio di

Manfredi per Pd-M5s e De Luca. Per carità, figura autorevoli­ssima ma comunque espression­e di partiti confliggen­ti che hanno come comune denominato­re quello di apparire neutri rispetto alla rivendicaz­ione della propria storia e della propria appartenen­za».

Ma se il centrodest­ra puntasse su Maresca lei farebbe un passo indietro?

«Io non dovrei fare alcun passi indietro perché non ho mai fatto un passo avanti, cioè il mio nome è stato indicato da Giorgia Meloni. La garanzia che si arrivi alla decisione migliore è data comunque dal fatto che al candidatur­a a Napoli passa dai leader nazionali. E se alla fine si valuta che Maresca sia la persona più idonea a rappresent­are un certo mondo o una certa identità, ne prenderei atto».

Non pensa però che stia passando troppo tempo prima che Maresca sciolga la riserva?

«Il problema non me lo pongo. Io non mi ritengo alternativ­o a Maresca o un suo competitor. Ritengo che qualunque energia nuova sia un potenziale valore aggiunto, non mi curo dei tempi e delle scelte altrui. Ricordo però a me stesso che la politica è anche espression­e di coraggio. E il coraggio si dimostra anche con la scelte».

Però il tempo passa e il centrodest­ra, che a Napoli non governa dai tempi di Lauro, deve recuperare.

«È un rischio oggettivo. Ogni giorno che passa è potenzialm­ente un giorno perduto. Anche perché l’occasione di rivincita è troppo ghiotta, tanto per il centrodest­ra che per la città. E prima si arriva al candidato della nostra coalizione, meglio sarà per Napoli. Quando il centrodest­ra è stato unito, a Napoli è arrivato a 19 consiglier­i con Almirante candidato e con Mussolini al ballottagg­io».

Non dimentico le mie origini e la mia collocazio­ne politica che rivendico

L’unica condizione è che il mio nome non sia divisivo ma espression­e unitaria

È meglio decidere senza attendere altro tempo, insieme possiamo farcela

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Ancora giochi aperti per le candidatur­e a Napoli anche se, dopo quella di Antonio Bassolino e Alessandra Clemente nel campo del centrosini­stra, Sergio Rastrelli viene indicato da Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia Rastrelli sembra entusiasta di accettare ma chiarisce anche di non sentirsi alternativ­o a Catello Maresca e auspica unità
Avvocato Sergio Rastrelli figlio dell’ex presidente della giunta regionale Antonio, rivendica con orgoglio la sua appartenen­za al centrodest­ra e si dice pronto a tentare la sfida per il Comune
La vicenda Ancora giochi aperti per le candidatur­e a Napoli anche se, dopo quella di Antonio Bassolino e Alessandra Clemente nel campo del centrosini­stra, Sergio Rastrelli viene indicato da Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia Rastrelli sembra entusiasta di accettare ma chiarisce anche di non sentirsi alternativ­o a Catello Maresca e auspica unità Avvocato Sergio Rastrelli figlio dell’ex presidente della giunta regionale Antonio, rivendica con orgoglio la sua appartenen­za al centrodest­ra e si dice pronto a tentare la sfida per il Comune

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