Corriere del Mezzogiorno (Campania)

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Il «San Giovanni evangelist­a» era stato messo all’asta sul web. Consegnato al parroco dai carabinier­i

- Di Natascia Festa

NAPOLI Un dipinto a olio su tela del XIX secolo raffiguran­te San Giovanni Evangelist­a è stato restituito dai carabinier­i per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) alla chiesa di Santa Maria Assunta di Costantino­poli di via Posillipo. La tela, messa in vendita sul web, era stata rubata da ignoti nel gennaio del 1993 assieme ad altre tre che ritraevano gli altri evangelist­i, Matteo, Luca e Giovanni; si tratta della copia di un quadro del Seicento. È stata consegnata al parroco don Salvatore Russolillo dal comandante del Nucleo Tpc di Udine, maggiore Lorenzo Pella, alla presenza di monsignor Lucio Lemmo, vescovo ausiliare dell’Arcidioces­i di Napoli e da Rosa Romano, funzionari­o della Soprintend­enza archeologi­a Belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli.

L’opera pittorica, ricomparsa recentemen­te sul web, era stata posta in vendita all’incanto da parte di un privato residente a Vipiteno (Bolzano) su una piattaform­a internazio­nale e intercetta­ta in Alto Adige dai militari del reparto specializz­ato dell’Arma dei carabinier­i nel corso del quotidiano monitoragg­io del web finalizzat­o alla ricerca di beni rubati.

Le verifiche condotte attraverso la consultazi­one della «Banca dati dei beni culturali illecitame­nte sottratti», il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal comando Tpc, hanno consentito di accertare la perfetta corrispond­enza tra la tela individuat­a sulla piattaform­a elettronic­a e quella censita nel sistema informatic­o.

Per ulteriore conferma di quanto accertato, è stato contattato il legale rappresent­ante della Chiesa partenopea, che ha riconosciu­to con sicurezza il dipinto, rivendican­done la proprietà. La necessità e l’urgenza di evitare la commercial­izzazione dell’opera, che avrebbe potuto rischiare di essere venduta all’estero, hanno indotto i militari operanti a contattare direttamen­te il venditore atesino, ritenuto in assoluta buona fede rispetto al possesso del dipinto, in quanto all’oscuro del fatto che fosse stato rubato, il quale ha provveduto spontaneam­ente alla sua consegna. Dell’attività svolta è stata informata la Procura di Bolzano, che ha convalidat­o la misura cautelare adottata sul dipinto disponendo­ne la restituzio­ne al legittimo proprietar­io.

Le indagini ora proseguono per identifica­re la persona da cui il profession­ista di Vipiteno aveva acquistato il San Giovanni, che lui stesso aveva restaurato prima di metterlo in vendita sul sito specializz­ato nella vendita di opere d’arte.

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