Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Provenzano: coalizione larga, Napoli un modello

Il vicesegret­ario dem: prima il programma, poi il candidato. Migliore (Iv) insiste: si facciano le primarie

- Simona Brandolini

NAPOLI «Su Napoli l’appoggio non è a Sarracino o a Mancuso, che stimo ovviamente, ma a un percorso che segue i binari giusti». E i binari giusti per il vicesegret­ario nazionale del Partito democratic­o, Peppe Provenzano sono «la coalizione più ampia possibile» e il «miglior candidato» per Napoli. Non le primarie. A conferma di quanto detto ieri dal segretario provincial­e Marco Sarracino.

«Abbiamo la necessità di un grande confronto sul programma in una città che è la capitale del Sud — spiega Provenzano durante un webinar dei dem sul Recovery plan e le mafie organizzat­o dal presidente Paolo Mancuso —. Lo sviluppo del Sud passa da Napoli. Ma questo confronto deve essere condotto all’interno di un tavolo di coalizione molto ampio e alternativ­o alle destre. Napoli è un modello per altre realtà: mettere in piedi la coalizione attorno a un programma, una coalizione la più larga e competitiv­a possibile». Solo dopo verrà il candidato, dice, senza veti, si tratti di un dem, di un 5Stelle e di un esponente della società civile.

«Alla fine del percorso verrà individuat­o il candidato vincente e per farlo non ci saranno tabù su nessuno, deciderà il tavolo di Napoli. Il migliore lo si sceglie senza precondizi­oni».

D’altronde anche il segretario nazionale Enrico Letta, in mattinata, aveva chiarament­e spiegato che il Pd non ha intenzione di impiccarsi sulle primarie. «Sono uno strumento flessibile», vanno usate dove servono e non sarebbe pensabile una scelta nazionale sulle primarie in tutte le città in cui si va al voto, vanno valutate in base alle specifiche situazioni locali. A tutt’oggi l’unica città in cui si discute con chiarezza sulle consultata­ria. zioni è Roma, per i gazebo ci sarebbe anche una data: giugno. Ma questa è un’altra storia.

Chi sulle primarie a Napoli, invece, aveva puntato è Italia Viva. «Sono francament­e allibito». Il deputato renziano Gennaro Migliore, si era detto nei giorni scorsi (in un’intervista a Repubblica Napoli) disponibil­e a candidarsi alle primarie. Dunque sbotta: «Nessuno può dettare legge».

E riferendos­i al documento che Sarracino starebbe preparando nel fine settimana per proporlo all’ampia coalizione dice: «Inoltre il documento che il segretario dem dovrebbe presentare nei prossimi giorni al tavolo di coalizione, risale all’ottobre scorso e parla di alleanza Pd-M5S e No primarie. Mi trovo d’accordo con il segretario nazionale Letta che ha parlato di primarie come “via maestra” in assenza di una candidatur­a uniNoi lavoriamo per una coalizione con un perimetro ben delineato dalle primarie. Forse sarebbe il caso di chiarire rapidament­e queste incongruen­ze ed essere meno arroganti».

A dire chi ha gioito più di tutti per il no alle primarie di Sarracino pare siano stati deluchiani e sinistra. Se il silenzio delle forze moderate corrispond­e ad un sì, soltanto Italia viva a Napoli spinge per le consultazi­oni. La prossima settimana, comunque, sarà decisiva.

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