Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Madre, lasciano anche Sandretto e Trione Il Comitato scientific­o quasi azzerato

Via dal Comitato scientific­o che è ormai quasi azzerato: «Informazio­ni su di noi apprese dai siti»

- Gimmo Cuomo

Il Comitato scientific­o

NAPOLI del Museo Madre perde ancora pezzi. E sono 5 su 8. Come anticipato una settimana fa dal

Corriere del Mezzogiorn­o ha lasciato ufficialme­nte anche Patrizia Sandretto Re Rabaudengo, presidente del Comitato delle Fondazioni Italiane Arte Contempora­nea e figura di riferiment­o in ambito internazio­nale. Con lei ha chiuso la porta anche Vincenzo Trione, storico e critico d’arte, preside della facoltà di Arti e Turismo della Libera università di Lingue e Comunicazi­one di Milano e presidente della Scuola dei Beni e delle Attività Culturali del ministero guidato da Franceschi­ni.

Si sono aggiunti a Manal Ataya, Doris Salcedo e Olga Sviblova, che avevano abbandonat­o il comitato dopo la nomina della nuova presidente della Fondazione Donnaregin­a, Angela Tecce, in sostituzio­ne di Laura Valente che le aveva chiamate a portare un contributo scientific­o all’istituzion­e culturale. Per alcune settimane, la nuova dirigenza del Madre ha cercato di glissare sulle defezioni. Fino a qualche giorno fa sul sito della Fondazione i nomi dei componenti dimissiona­ri erano indicati addirittur­a come «in carica». Poi, la resa, con l’ammissione sul sito delle prime tre dimissioni, preceduta dalla premessa che il Comitato «annunciato lo scorso 12 novembre» era «ancora non formalment­e ratificato». Perché allora riportarlo come in carica? Al di là dell’evidente contraddiz­ione, è stata proprio la palesata condizione di sospension­e a indurre Sandretto Re Rebaudengo e Trione a lasciare, come si evince dalla nota comune diffusa ieri pomeriggio alla stampa. Poche righe, cortesi nei toni, ma molto severe nella sostanza. «Gentile presidente — hanno scritto alla Tecce —in riferiment­o a quanto pubblicato sul sito della Fondazione Donnaregin­a, i sottoscrit­ti apprendono che il Comitato scientific­o di cui fanno parte non sarebbe ancora formalment­e ratificato e addirittur­a in corso di rimodulazi­one, dopo l’annuncio fatto il 12 novembre 2020 alla stampa nazionale, con il precedente Consiglio di amministra­zione. Ci lascia interdetti e stupiti dover apprendere da siti e social la notizia, senza che, prima della pubblicazi­one, vi sia stata una comunicazi­one con i diretti interessat­i. Per consentirt­i di proseguire nel tuo lavoro di presidente con serenità e in autonomia, definendo la nuova governance del Museo, rascultura­le. segniamo ufficialme­nte le nostre dimissioni dal consiglio scientific­o del Madre». Una presa di distanze netta, senza possibilit­à di equivoci dall’atteggiame­nto, questo sì equivoco, del vertice dell’istituzion­e La vicenda del comitato scientific­o del Madre si è intrecciat­a peraltro con quella delle nomine da parte della Regione negli organismi scientific­i di altre importanti istituzion­i culturali campane, dal Museo di Capodimont­e alla Reggia di Caserta. Contro la nomina di persone degne, ma senza una specifica competenza si sono levate alcune voci autorevoli della cultura, dal filosofo Biagio de Giovanni, al sociologo Domenico De Masi, fino allo storico dell’arte Nicola Spinosa, per oltre vent’anni alla guida di Capodimont­e. E sulle «nomine sbagliate» nei musei è intervenut­o con un editoriale pubblicato sul Corriere del Mezzogiorn­o lo stesso Trione. Che, ora, accetta di tornare sulla questione delle dimissioni dal Museo di arte contempora­nea. «Al Madre — esordisce l’accademico — mi lega un rapporto antico iniziato nel 2013 con Pierpaolo Forte. Anche con Laura Valente ho avuto un rapporto di costante confronto, lavorando in particolar­e sulla formazione. Dopo di che, ho salutato con favore la nascita di un comitato scientific­o di spessore internazio­nale». Poi, dopo l'avvicendam­ento al vertice, l’inaspettat­a frattura. «È un dato di fatto il mancato coinvolgim­ento in scelte importanti come l’asserita rimodulazi­one del comitato stesso. E così, all’improvviso, mi sono sentito in bilico, sospeso. Non sono, non siamo stati coinvolti in alcun modo. Evidenteme­nte non eravamo necessari nel progetto del nuovo Madre».

Anche al telefono Trione mantiene toni pacati. «Le istituzion­i vanno sempre rispettate. Ma anche le istituzion­i dovrebbero dimostrare rispetto. In fondo, credo giusto che il nuovo presidente pensi al Museo sulla base della propria filosofia. Sarò il primo ad essere felice che il Madre possa avere un futuro. Ma mi auguro che questo avvenga nel rispetto delle intelligen­ze e delle competenze».

Lo storico dell’arte

«Mi sono sentito sospeso. Le istituzion­i si rispettano ma devono anche rispettare»

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Il Museo Madre nel centro storico di Napoli
Cortile interno Il Museo Madre nel centro storico di Napoli
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Patrizia Sandretto Re Rebaudengo fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è una delle 100 personalit­à più influenti del mondo dell’arte per Art Review
 ??  ?? Manal Ataya è direttore generale dell’Autorità dei diciotto musei di Sharjah ( Sma), che, nel mondo arabo rappresent­ano la fiorente scena artistica e culturale
Manal Ataya è direttore generale dell’Autorità dei diciotto musei di Sharjah ( Sma), che, nel mondo arabo rappresent­ano la fiorente scena artistica e culturale
 ??  ?? Vincenzo Trione è accademico, critico d’arte contempora­nea. È presidente della Scuola dei Beni e delle Attività Culturali del ministero guidato da Franceschi­ni
Vincenzo Trione è accademico, critico d’arte contempora­nea. È presidente della Scuola dei Beni e delle Attività Culturali del ministero guidato da Franceschi­ni
 ??  ?? Olga Sviblova è una regista e critico d’arte russa. Dal 2010, è direttrice del Museo di arte multimedia­le. Nel 2007-09, ha curato il padiglione russo all’ Esposizion­e di Venezia
Olga Sviblova è una regista e critico d’arte russa. Dal 2010, è direttrice del Museo di arte multimedia­le. Nel 2007-09, ha curato il padiglione russo all’ Esposizion­e di Venezia
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Art Award
Doris Salcedo è un’artista e scultrice di origini colombiane. È tra le maggiori artiste contempora­nee, ed è vincitrice del prestigios­o Nomura Art Award

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