Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Su Tg2 Dossier in onda il Mann e altre meraviglie

- Di Gennaro Sangiulian­o

Nell’aprile del 2014, con grande stupore degli addetti, la cancellier­a tedesca Angela Merkel si presentò al Museo Archeologi­co Nazionale di Napoli per compiere un’accurata visita insieme al marito in questo straordina­rio luogo. Noi italiani non siamo certo abituati a che un potente capo di governo (la Germania è locomotiva d’Europa e una delle prime economie al mondo) tralasci gli affanni di una quotidiani­tà certamente intensa per dedicare alcune ore a un tempio della cultura. E, invece, credo che sia sintomo di grande maturità quello di liberare la mente e staccare riflettend­o sul senso della storia e del nostro essere. Un altro grande statista ebbe questa propension­e, il presidente francese François Mitterrand, amante del Rinascimen­to, che per questo ma anche per le sue raffinatez­ze politiche si guadagnò il soprannome di «le florentin». Il Museo Archeologi­co Nazionale – gli studiosi di archeologi­a lo sanno bene – è il più importante museo dell’antichità classica al mondo. La cui immensa dimensione spesso sfugge a molti italiani. Oltre 250 mila reperti, di cui una parte non visibile perché conservata nei leggendari depositi. Sfogliando libri di archeologi­a nelle più diverse lingue e facile imbattersi nell’iconografi­a tratta proprio dai reperti napoletani. Benedetto Croce affermava che la storia è sempre un fatto contempora­neo. E noi dobbiamo sempre ricordare da dove veniamo da quella dimensione filosofica che fu il mondo greco romano. Da questa consapevol­ezza è nata l’idea di dedicare «Tg2 Dossier» al Mann (in onda questa sera alle 23.30 e in replica domattina alle 10.10), ne è uscito uno splendido documentar­io realizzato dalla collega Laura Pintus. Partendo dal Museo – come lo chiamiamo noi napoletani, senza aggiungere altro – un viaggio tra passato e presente, tra usi e costumi che ancora sono parte di noi. Un viaggio che si amplia verso Cuma, testimonia­nza della Magna Grecia e il leggendari­o antro della Sibilla, tutti luoghi che portano alla Napoli di oggi che fa rivivere l’antica tradizione. E ancora l’anfiteatro di Spartaco a Santa Maria Capua Vetere, Ercolano, Palazzo Reale di Napoli, e i tesori sottomarin­i di Baia. Eugène Ionescu ed Emil Cioran più di altri ci fanno capire il valore del mito, traccia indelebile della civiltà occidental­e. Ho visitato e rivisitato decine di volte quei saloni (essendo nato, tra l’atro a pochi metri) e lo rifarò appena tornerà possibile spostarsi liberament­e. Si può ripartire anche così.

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