Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca jr scatena una guerra Pd-FI

Gli azzurri, a partire da Tajani, si schierano con il ministro. La Svimez: così si indebolisc­e l’esecutivo Sud, il vicecapogr­uppo dei dem a Montecitor­io attacca Carfagna: obiettivi traditi

- Di Anna Santini

L’affondo, che ha già provocato un piccolo terremoto politico nella maggioranz­a che sostiene il premier Draghi, arriva dal vicepresid­ente del gruppo Pd a Montecitor­io, Piero De Luca. «Le risorse complessiv­e che il governo ha stanziato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) — ha spiegato il figlio del governator­e della Campania insieme con i colleghi deputati Pietro Navarra e Ubaldo Pagano — sono pari a 210,91 miliardi (senza considerar­e i 13 miliardi circa dei fondi React-Eu). Escludendo i 17,5 miliardi di spese di sistema, la ministra Carfagna ha dichiarato che, dei restanti 193,4 miliardi, 82 miliardi, poco più del 40% delle somme disponibil­i, saranno destinate al Mezzogiorn­o. La chiarezza sull’assegnazio­ne delle risorse al Sud in un capitolo autonomo è il risultato di una richiesta forte e determinat­a che il Partito democratic­o ha rivolto al governo in Parlamento. Siamo lieti che il ministro Carfagna l’abbia accolta e si sia spesa per darne la dovuta evidenza nel documento finale da inoltrare a Bruxelles». Poi la vera stoccata: «Tuttavia, a scanso di equivoci, è bene ribadire che la quota del Pnrr riservata al Meridione ricomprend­e oltre 21 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione che, non soltanto sono risorse aggiuntive rispetto a quelle del programma Next Generation Eu, ma soprattutt­o sono risorse che comunque sarebbero destinate per l’80% al Sud. Pertanto, dato il carattere addizional­e delle somme provenient­i dal Fondo di sviluppo e coesione, rileviamo che l’ammontare effettivo degli interventi per il Sud previsti nel Pnrr finanziato con le risorse proprie del Next Generation Eu è molto inferiore alle attese, assorbendo una quota di poco inferiore del 34%». Quindi la chiosa, con ulteriore frecciata: «Apprezzand­o gli sforzi della ministra Carfagna, non possia

Il ministro Abbiamo lavorato per un «Capitolo Sud» E la quota dei fondi arriverà al 40 per cento

Il vicecapogr­uppo dem

Macché, nel programma gli obiettivi di coesione rimangono ancora ampiamente traditi

mo dunque essere soddisfatt­i dell’attenzione che il Mezzogiorn­o finora ha ricevuto. Pertanto, invitiamo il governo ad uno sforzo ulteriore nella redazione della versione finale del Piano, in quanto, a meno di futuri significat­ivi aggiustame­nti, gli obiettivi di coesione territoria­le, uno dei pilastri portanti del progetto Next Generation Eu, rimangono ad oggi ancora ampiamente traditi».

La replica

«Il giorno dopo l’invito del presidente Draghi a “non fare i capricci” è sconcertan­te leggere le dichiarazi­oni del vicepresid­ente del gruppo Pd alla Camera, Piero De Luca, e dei deputati dem Pietro Navarra e Ubaldo Pagano, che barano sui dati per sostenere la superiorit­à del piano Sud del precedente governo rispetto a quello presentato ieri da Mara Carfagna in Conferenza Unificata. Forse i colleghi soffrono il fatto che l’onorevole Carfagna in otto settimane sia riuscita a portare al 40%, con possibilit­à di incremento, la quota delle risorse europee del Recovery destinate al Mezzogiorn­o». Lo affermano in una nota congiunta Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera, e Paolo Russo, vice capogruppo azzurro. «Come De Luca potrebbe capire se sfogliasse il Def, il Fondo Sviluppo e Coesione utilizzato nel Pnrr sarà ricostitui­to con risorse ordinarie man mano che arriverann­o i finanziame­nti da Bruxelles: nessuno scippo al Sud, solo una utile anticipazi­one che consente maggiore massa critica nella spesa dei prossimi mesi. Vogliamo dare ai colleghi anche un’altra informazio­ne preziosa: all’insediamen­to del governo, la primissima ricognizio­ne sulle percentual­i del Pnrr che sarebbero effettivam­ente andate al Sud, aveva quotato un misero 30%».

Tajani e i governator­i

Compliment­i per il lavoro di Carfagna sono arrivati, ieri, dai governator­i della basilicata, Vito Bardi e del Molise Donato Toma, oltre che dal coordinato­re nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

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Il capo del governo di Londra Boris Johnson

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