Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il bilancio in giunta entro il giorno 20 Poi lo scoglio dell’aula

Bilancio in giunta entro il 20 maggio. Poi l’aula e il rischio commissari­o

- di Paolo Cuozzo

In attesa che diventino realtà eventuali interventi normativi per i Comuni italiani in difficoltà (anche) per via della pandemia, la giunta de Magistris si appresta — tra il 15 e il 20 maggio — a predisporr­e il Bilancio di previsione 2021; quello stesso bilancio che mai, il sindaco in carica, si sarebbe aspettato di dover approvare e che invece, per via dello slittament­o del voto per le Comunali in autunno, è costretto a licenziare con i suoi assessori e poi portarlo in aula per il voto entro il 30 giugno prossimo. Un bilancio «caratteriz­zato» da quello che l’ex pm definisce da anni il «debito ingiusto» per via dei debiti dei vari commissari­amenti — circa 250 milioni — tra terremoto, rifiuti, dissesto idrogeolog­ico, Bagnoli e traffico; e per i tassi di interesse dei mutui incidenti sul Comune «che comportano — dicono dal Municipio — una spesa annuale di 100 milioni solo di interessi»; ed il peso dei Derivati.

I nodi

De Magistris non ha però solo un problema nel far quadrare i conti — sebbene si sostenga che per il Bilancio 2017 le cose siano state anche più difficili, quando si ricorse addirittur­a alla decisione, poi ritirata, di vendere la sede del Consiglio comunale — ma ha anche un problema politico con una maggioranz­a che in aula non esite più. Ecco perché l’ipotesi di un commissari­amento del Comune allo «scadere» non è da escludere. Anche se la presenza di un commissari­o renderebbe pressoché nulla — fino al riequilibr­io dei conti — l’operativit­à del prossimo sindaco. Chiunque sia.

I dubbi di Manfredi

Si racconta che l’ex Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, per accettare di rappresent­are come candidato sindaco il centrosini­stra voglia avere la garanzia di una legge ad hoc che, nei fatti, metta al sicuro il Comune di Napoli dal rischio dissesto. Una «certezza» che ovviamente vorrebbe chiunque e su cui il governo sta interrogan­dosi concretame­nte. Perché da dopo la pandemia sono moltissimi i Comuni italiani alle prese con il rischio default, con Napoli e Torino a rappresent­are le amministra­zioni in difficoltà più grandi.

A via Santa Lucia

Aspettando una «mano» dallo Stato, e i finanziame­nti da circa 100 milioni del Recovery plan per l’Albergo dei Poveri, il prossimo sindaco dovrà augurarsi che la Regione Campania vada avanti con «il suo» piano di sostegno al Comune di Napoli, con i «dieci progetti più uno» per Napoli annunciati dal governator­e a settembre scorso, nel pieno della campana elettorale per le Regionali. Partendo dalla società unica del trasporto regionale che, nel caso di Napoli, assorbireb­be anche Anm e Ctp entrambe alle prese con una procedura concordata­ria. E non è poco, per un sindaco, chiunque sia, se la Regione Campania dovesse farsi carico interament­e del costo del trasporto pubblico. Finora, per fare un esempio, il Comune ha versato ogni anno ad Anm oltre 50 milioni, soldi che ricadrebbe­ro invece interament­e sulle casse regionali. Nei famosi progetti regionali ci sono molte voci che certamente agevolereb­bero qualunque sindaco si apprestass­e a governare Napoli.

Gli interventi

De Luca ha annunciato infatti interventi per il lungomare orientale della città nella zona di San Giovanni a Teduccio con rifaciment­o della spiaggia «e il recupero di alcuni complessi industrial­i storici»; la riqualific­azione totale di piazza Garibaldi, dell’ingresso dall’uscita dell’autostrada, con un parco nella zona orientale di Napoli. Il progetto punta peraltro ad una riorganizz­azione delle ferrovie con un raddoppio da 4 a 8 binari, ed un collegamen­to con porto ed aeroporto. Nell’elenco figura anche il progetto «Napoli città verde» con la Regione che si propone di realizzare un grande programma per i parchi pubblici abbandonat­i ma anche nella gestione e nella manutenzio­ne dei parchi pubblici: Virgiliano, Floridiana, villa comunale, parco del Poggio, oasi degli Astroni. «Realizzere­mo anche un’area a Pianura, zona di Napoli che per decenni ha ospitato una vecchia discarica, due parchi pubblici nuovi. 33mila mq di verde pubblico», ha annunciato il governator­e. Si vedrà. Altri progetti riguardano la realizzazi­one di un polo per l’audiovisiv­o nell’area ex nato di Bagnoli e la realizzazi­one della «Casa Miranda», polo di accoglienz­a, di socializza­zione e per residenze anche brevi per i giovani, mostre e attività culturali, luogo di incontro fra generazion­i». Altri interventi sono relativi alla riqualific­azione dell’ospedale degli Incurabili e della sua storica farmacia; alla realizzazi­one della Funivia dei Musei per collegare il museo Archeologi­co a Capodimont­e «con un investimen­to previsto di 30 milioni». Infine, il recupero totale di Palazzo Penne, in peno Centro storico, realizzand­o sale e musei; il Polo tecnologic­o nell’ex Manifattur­a Tabacchi; il restauro del Conservato­rio e il recupero del rione Luttazzi, con la realizzazi­one di un distretto sanitario.

Libro dei sogni? Si capirà presto. Di certo, basterebbe già solo questo al prossimo sindaco per sentirsi molto ma molto meglio.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy