Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le finali di Rino «Promesso» alla Fiorentina

- di Monica Scozzafava

Stavolta i compliment­i arrivano al triplice fischio. De Laurentiis via twitter: bravi ragazzi. Quota 100 gol. Riferendos­i evidenteme­nte al numero record raggiunto in stagione. Nessun accenno a Rino Gattuso, con il quale tra 180 minuti di dirà addio in maniera consensual­e. Domenica c’è la penultima finale con la Fiorentina e Rino - tornato Ringhio ieri in panchina - potrebbe trovarsi tra presente e futuro. Le voci di mercato raccontano di una parola già data a Rocco Commisso per la prossima stagione. Nessun atto ufficiale, sia chiaro. Sarebbe irrituale e anche inopportun­o vista la posta in palio per la quale Gattuso gioca proprio domenica prossima al Franchi. Ma il calcio a volte racconta storie strane con intrecci anche emotivi. Lo stato di forma psicofisic­a che ha raggiunto la sua squadra è formidabil­e, l’orgoglio di Rino viene molto prima di un qualsiasi accordo per la prossima stagione. Soprattutt­o andando a ritroso e ripercorre­ndo le fasi buie in cui è precipitat­o negli abissi della classifica con nove giocatori infortunat­i quasi contempora­neamente e in ogni reparto. La Champions è diventata una personale lotta per la vita, Gattuso sulla panchina fa come e più di prima il giocatore aggiunto: urla, dirige e nel giro di pochi minuti rimprovera e poi applaude Lozano. La qualificaz­ione sarà come toccare il paradiso con un dito, la sfida è diventata tanto più avvincente perchè il destino è nelle sue mani: vincere ancora, e sarà aritmetica­mente fatta. Gli interessa raggiunger­la, non certo godersela perché il suo destino è segnato: è a centottant­a minuti dall’addio, forte di una parola già data a Commisso per la Fiorentina ma anche con il desiderio di rivalsa verso il suo di presidente, De Laurentiis, con il quale non ha mai stabilito un’intesa. Domenica al Franchi sarà ancor di più tra due fuochi: la penultima finale è proprio contro i viola. Ma l’uomo e l’allenatore Rino non si lascerà condiziona­re. Neanche se Spalletti, toscano, e eventuale suo successore guarderà la partita.

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